Diretto da Felix van Groeningen, giovedì 13 giugno sarà al cinema Beautiful Boy è il commovente racconto dell’amore incrollabile di una famiglia e della sua totale dedizione nei confronti di un figlio tossicodipendente che cerca di uscire dal tunnel. Il film è tratto da due autobiografie, una scritta dal noto giornalista David Sheff e l’altra da suo figlio Nic Sheff, interpretati rispettivamente da Steve Carell e da Timothée Chalamet.
Il film
Nicolas Sheff (Timothée Chalamet) ha 18 anni ed è un bravo studente: scrive per il giornale della scuola, recita nello spettacolo teatrale di fine anno e fa parte della squadra di pallanuoto. Ama leggere e possiede una spiccata sensibilità artistica; in autunno andrà al college. Da quando ha 12 anni però, ama sperimentare le droghe; da qualche tempo ha provato la metamfetamina e, come lui stesso dichiara, “Il mondo, da bianco e nero, improvvisamente è diventato in Technicolor”. In breve tempo Nic, da semplice adolescente che fa uso sporadico di stupefacenti, si trasforma in un vero e proprio tossicodipendente.
Beautiful Boy è la storia, tanto onesta quanto spietata, di una famiglia che accompagna il proprio figlio nella lotta contro l’assuefazione. Basato sull’omonimo bestseller del noto giornalista David Sheff e sull’apprezzata autobiografia di suo figlio Nic, il film descrive il potere distruttivo della droga e la forza rigenerante dell’amore. Angosciante, struggente, ma anche ricco di gioia, di amore e di speranza, Beautiful Boy racconta il baratro in cui Nic sprofonda, le sue assenze, le promesse tradite, la rabbia, e il modo in cui David si adopera per salvare il suo “bellissimo figlio” dalle conseguenze della dipendenza.
Felix van Groeningen racconta…
“Quando, nel 2014, ho letto i libri di memorie scritti rispettivamente da David Sheff, il padre, e da suo figlio Nic, sono rimasto molto colpito, a livello quasi viscerale. Ciò che David e Nic hanno scritto, si basa sulle proprie esperienze personali, fatte di miglioramenti e ricadute, ma anche di gioia, innocenza, e amore. All’inizio, pensano di possedere tutti gli strumenti necessari per gestire la dipendenza di Nic, per “risolverla”. In realtà non è così, ma impareranno molto nel corso di questa esperienza. Col passare del tempo, ci sono momenti in cui perdono il controllo, in cui si rendono conto che il problema della tossicodipendenza minaccia di intaccare ogni fibra della loro vita”.
“Avevo già pensato di fare un film in lingua inglese ma nulla mi aveva colpito come la storia della famiglia Sheff. Le dinamiche familiari, l’illusione di poter controllare la situazione, il tempo che passa: questi sono i temi che emergono spesso nei miei film. Avevo già trattato l’argomento dell’uso di stupefacenti, ma le forti emozioni suscitate dalle storia degli Sheff, e il modo in cui la raccontano, mi ha toccato profondamente. Questa famiglia crede nell’amore incondizionato, ma deve accettare che non ci sono risposte semplici, e che la gestione della dipendenza dalla droga è completamente irrazionale. Ero quasi spaventato dalla portata di questa storia, le cui vicende coprono un arco molto lungo, ma ho percepito l’urgenza e la necessità di raccontarla”.
“Gli Sheff mi hanno aperto le porte della loro vita e sono stati incredibilmente disponibili nei miei confronti, nel corso di questa esperienza. Hanno condiviso con me la loro storia con grande sincerità, rivelando anche le loro paure più recondite e i sentimenti di vergogna. Per me, è stato straordinario entrare nella loro vita e capire quanto siano legati. Nonostante provenga da un contesto molto diverso, quando David e Nic descrivono la loro vita, ne avverto una certa familiarità. Sono cresciuto in una famiglia molto diversa, ma riesco a relazionarmi benissimo all’affetto che esiste fra loro. Sono rimasto conquistato dalla loro bella famiglia, che viene messa alla prova tanto duramente, e dal loro sostegno reciproco”.
“Dai libri di David e di Nic ho capito che sia io che la mia famiglia nutrivamo dei pregiudizi rispetto ai tossicodipendenti. Non ci rendevamo conto di come bisogna gestire la dipendenza, dei tanti modi che esistono per aiutare. La loro storia ci ha ispirato a fare un film che, anche se in piccola parte, mi auguro possa dare voce alle tante persone che lottano contro la dipendenza dalla droga. Il nostro obiettivo è mostrare, con semplicità, onestà e anche con una certa crudezza, la complessità di questa malattia”.
“Quando abbiamo ultimato il film e sono tornato in Belgio, sono diventato padre per la prima volta. È incredibile la gioia che si prova nell’amare così tanto un altro essere umano. Spero che questo film aiuti le persone a comprendere che esistono punti di vista diversi, e che possa aprire il loro cuore e la loro mente, così come è successo a me quando ho conosciuto la storia degli Sheff”.