Il prossimo 17 giugno, distribuito da Toed Film, uscirà in sala Umami – Il Quinto Sapore, la commedia diretta da Angelo Frezza ed interpretata da Karin Proia, Angelo Orlando, Daphne Scoccia, Enrico Oetiker e Antonella Laganà. La pellicola racconta una divertente storia d’amore e amicizia, condita da scelte difficili, quelle che possono cambiare la vita per sempre.
Il film
Anna Cardinali (Karin Proia) è una caotica editrice, mentre Alessandro Montagna (Angelo Orlando) è un affascinante critico gastronomico, esperto nel Quinto Sapore, il misterioso Umami. I due lavorano insieme senza parlarsi da circa dieci anni, da quando l’uomo non si presentò il giorno delle loro nozze. Alessandro, da lungo tempo, cerca di riavvicinarsi ad Anna, inviandole ogni mese una lettera con le sue scuse e un invito a cena, mentre Anna si complica la vita, alle prese con Luigi Policastro (Jack Queralt), ex promettente scrittore di cui è invaghita. Le cose cambiano quando Alessandro, affetto da SLA, è costretto ad assumere, come assistente, il giovane studioso Matteo (Enrico Oetiker), mentre Anna si ritrova a dover badare, dopo la morte del fratello Bruno, alla nipote diciassettenne Nina (Daphne Scoccia), affetta da disturbi alimentari. Le vite dei quattro personaggi si incroceranno quando Matteo preparerà per Nina una cena a base di Umami e, forse, proprio grazie al Quinto Sapore, inspiegabile quasi quanto l’amore, tutto si risolverà per il meglio.
Angelo Frezza racconta…
“L’idea di questo film è quella di raccontare la vita attraverso il mondo della cucina e la continua ricerca da parte del protagonista del “sapore saporito” che è, appunto, l’Umami. Proprio come un piatto realizzato con i giusti ingredienti, con questo film ho cercato la “ricetta perfetta”, mescolando sentimenti, divertimento, equivoci e inaspettati colpi di scena. Il film vuole essere una commedia innovativa, non tanto nella forma, quanto nella sostanza e nel modo in cui la stessa tratterà argomenti che per convenzione la commedia romantica ha trasformato in stile: i rapporti sentimentali, l’amore, i desideri, sono sempre trattati dal cinema in un modo che potremmo definire “ideologizzato” e questo stereotipo non è un ingrediente del film che, al contrario, avrà uno stile di racconto leggero e divertente che ha come ispirazione la commedia romantica inglese o americana, capaci di sottolineare gli aspetti più controversi della società senza mai tradirne l’autenticità“.
“Credo che il Cinema abbia il compito di rappresentare la vita attraverso i suoi vizi e virtù, i suoi drammi nella loro veridicità, a contrasto con l’immagine stereotipata e non più corrispondente alla realtà che invece è raccontata dalla televisione generalista. Il film è pieno di suggestioni, sentimento, ironia. Il mio lavoro di regia si è focalizzato sulla ricerca delle emozioni non fini a se stesse, il tutto nell’eleganza della “commedia all’italiana” dove i paradossi creano leggerezza e ironia, senza mai cadere nella macchietta o nel grottesco“.