Nella notte di Halloween, il canale Studio Universal (Mediaset Premium sul dtt) presenta un omaggio ad un maestro della cinematografia in stile horror: Tim Burton. Dalle 21.15 di oggi sabato 31 ottobre andrà infatti in onda, preceduta da una cinechat in cui il visionario regista racconta la sua carriera e il suo rapporto con il cinema, una maratona di film e cortometraggi: si inizia con il corto Frankenweenie (1984) seguito da Sweeney Todd – Il Diabolico Barbiere di Fleet Street (2007), il cortometraggio d’animazione Vincent (1982), La Sposa Cadavere (2005), Nightmare Before Christmas (1993) e Beetlejuice – Spiritello Porcello (1988).
Paladino del fantastico e della diversità, Tim Burton nasce a Burbank il 25 agosto 1958. Nel 1976 entra nella California Institute of the arts ed inizia ad occuparsi di Character Animation. In quella scuola Tim incontra Henry Seleck (il regista di The Nightmare Before Christmas e James and the Giant Peach) con il quale stabilisce fin da subito un sodalizio artistico.
In seguito viene assunto come animatore alla Disney, per la quale partecipa a vari progetti tra cui la realizzazione dei personaggi di Red e Toby Nemiciamici (1981), anche se le sue idee non sono in linea con le direttive dell’azienda. Nonostante ciò gli viene data l’opportunità di lavorare su progetti propri, così realizza due cortometraggi animati: Vincent (1982, omaggio al suo idolo Vincent Price) e Frankenweenie nel 1984.
Con il secondo lungometraggio, Beetlejuice – Spiritello Porcello (1988) riesce a conquistare pubblico e critica e al film viene assegnato l’Oscar per il miglior trucco, ma è solo il preludio al grande successo che riscuote con la trasposizione cinematografica del celebre personaggio dei fumetti Batman (1989), vincitore dell’Oscar per le migliori scenografie e soprattutto con la favola surreale Edward Mani di Forbice (1990).
Successivamente si dedica a progetti più elaborati come la favola dark Nightmare Before Christmas (1993, da lui scritto e prodotto, ma diretto da Henry Selick) o il biografico Ed Wood (1995) vincitore di due premi Oscar. I successi continuano con, tra gli altri, Mars Attack! (1996) e il remake de Il Pianeta delle Scimmie (2001). Il tocco di Burton si esplica, come accade a molti maestri, nei suoi inconfondibili “marchi di fabbrica”: la nevicata che apre o chiude un film, i carrelli o dolly molto articolati, si pensi all’incipit di Batman (1989), Beetlejuice (1988) e a Sleepy Hollow (1999), o alla presenza del suo alter ego Johnny Depp.
Burton è senza dubbio uno dei più immaginifici e visionari registi contemporanei, capace di girare film dark, cupi ma allo stesso tempo poetici e romantici. Un tema ricorrente è quello del mito del mostro buono e della espulsione dalla società, quest’ultima davvero mostruosa, tema introdotto con Frankenweenie e riverberato anche in Batman (1989), in Batman il Ritorno (1992), passando per Edward Mani di Forbice (1990), e Corpse Bride – La Sposa Cadavere (2005).
“Amo fare i film. È un’esperienza incorrotta. Nessuno ti può distogliere. Sei nel tuo mondo e in questo c’è qualcosa di bello, autentico, forte”
Tim Burton