Incontenibile. È questo l’aggettivo che abbiamo pensato per definire Steve Martin, formidabile attore comico e poliedrico artista che oggi festeggia settant’anni. Nel 2014 il cinema americano lo ha omaggiato con un prestigioso Oscar alla Carriera.
Di origine britannica (le sue radici sono irlandesi, scozzesi e inglesi!), Steve Martin è nato a Waco, in Texas, ma è poi cresciuto in California, a Garden Grove (Orange County). Fin da ragazzo si capisce che il suo talento è quello di intrattenere e far divertire gli altri. A Disneyland lavora al Magic Shop, crea gli animali dai palloncini e suona il banjo; alle superiori mette in piedi una piccola compagnia teatrale con la quale mette in scena una commedia musicale.
È una mente brillante la sua. Dopo essersi laureato in Filosofia alla California State University di Long Beach, rinuncia all’insegnamento per seguire la tanto sognato strada dello spettacolo. Nel 1967, è fidanzato con una ballerina di uno show televisivo intitolato The Smothers Brothers Comedy Hour. Grazie a lei riesce ad entrare in contatto con Mason Williams, l’autore principale del programma. Da qui inizia una fantastica collaborazione: le idee di Martin portano infatti alla conquista dell’ambito premio Emmy nel 1969.
Autore televisivo sempre più apprezzato, Steve Martin comincia anche ad apparire nelle trasmissioni che scrive. Oltre alle idee ha infatti una mimica pazzesca. Piano piano comincia quindi ad esibirsi, sempre su pezzi scritti da sé, in teatri e club, dapprima all’apertura di alcuni spettacoli di altre compagnie, poi in rassegne di cabarettisti. Nel 1976 ottiene una nuova nomination ai premi Emmy per il programma Van Dyke and Company. Il suo talento è incontenibile e anche i principali show televisivi americani, il Saturday Night Live su tutti, lo invitano.
Nel 1977 incide il suo primo album di canzoni comiche Let’s Get Small ottenendo un successo strepitoso. Altrettanto successo ha con il secondo album, A Wild and Crazy Guy che nel 1978, a distanza di un anno, ottiene il primo Grammy Award per il miglior album comico dell’anno. Comico buffo e demenziale, il salto nel cinema è pronto.
Il suo esordio è con un corto dal titolo The Absent-Minded Waiter, di soli 7 minuti, con Buck Henry e Teri Garr, da lui scritto, e che subito ebbe una nomination all’Oscar. Davanti alla macchina da presa invece il suo debutto è in Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dove interpreta una canzone dei Beatles. Nel 1979 arriva Lo Straccione, diretto da Carl Reiner, ma da lui scritto ed interpretato, che ottiene un enorme successo e gli apre definitivamente le porte della carriera cinematografica. Persino Stanley Kubrick si interessa a lui.
Sempre forte in tv, Steve Martin prima fallisce con il suo Spiccioli dal Cielo (1981), un film che esce dalla commedia, poi torna alla gloria con la ripresa del genere comico: Carl Reiner lo esalta in Il Mistero del Cadavere Scomparso (1982), Ho Perso la Testa per un Cervello (1983) e Ho Sposato un Fantasma (1984). Nel 1986, lo vediamo invece insieme agli amici Martin Short e Chevy Chase nel western comico I Tre Amigos! diretto da John Landis. Nello stesso anno nel cast della versione cinematografica del musical La Piccola Bottega degli Orrori, il primo di tre film interpretati insieme a Rick Moranis.
Un anno dopo arriva un altro grande successo insieme a John Candy nella commedia Un Biglietto in Due diretta da John Hughes. Sempre nel 1987 riceve consensi per Roxanne, opera da lui interpretata e scritta che lo libera dall’etichetta di artista esclusivamente comico. Nel 1988 è insieme a Michael Caine nello spassoso Due Figli di..., mentre il 1989 e il 1990 interpreta altre due commedie con Rick Moranis: Parenti, Amici e Tanti Guai di Ron Howard, e Il Testimone più Pazzo del Mondo.
Nei successivi film alterna la commedia Pazzi a Beverly Hills alla tragedia esistenzialista Grand Canyon – Il Cuore della Città diretta da Lawrence Kasdan, nel quale scopriamo la sua bravura in un ruolo drammatico, e al thriller Il Prigioniero di David Mamet del 1997. Ma sono i film per le famiglie il suo pane: al fianco di Diane Keaton e Martin Short, con Il Padre della Sposa (1991) e Il Padre della Sposa 2 (1995), Steve Martin si consacra come stella internazionale. Seguiranno poi altre pellicole brillanti amate dal pubblico: Sperduti a Manhattan, Un Ciclone in Casa (2003) e Una Scatenata Dozzina.
Nel 2005 viene portato al cinema un suo racconto, Shopgirl, da lui stesso prodotto e interpretato insieme a Claire Danes. Nel 2006 e nel 2009 ha vestito i panni de La Pantera Rosa (film remake e sequel), mentre quest’anno ha prestato la voce per Home – A Casa.
Filosofo e comico, acuto e divertente: tanti auguri Dottor Martin.
“Una celebrità è una qualsiasi star della televisione o del cinema che trascorre più di due ore al giorno a sistemarsi i capelli”
Steve Martin