Basato sul romanzo best-seller Nel Cuore dell’Oceano – Il Naufragio della Baleniera Essex di Nathaniel Philbrick, esce giovedì 3 dicembre al cinema Heart of the Sea – Le Origini di Moby Dick, il nuovo film d’avventura in 3D diretto da Ron Howard. Nel cast: Chris Hemsworth, Benjamin Walker, Cillian Murphy e Ben Whishaw.
Nell’inverno del 1820, la baleniera del New England Essex viene attaccata da una creatura incredibile: una balena dalle dimensioni e la forza elefantiache, ed un senso quasi umano di vendetta. Il disastro marittimo, realmente accaduto, avrebbe ispirato Herman Melville a scrivere Moby Dick. Ma l’autore ha descritto solo una parte della storia. Heart of the Sea – Le Origini di Moby Dick rivela le conseguenze di quella straziante aggressione: di come i superstiti dell’equipaggio della nave si spingono oltre i loro limiti, costretti a compiere l’impensabile per poter sopravvivere. Sfidando le intemperie, la fame, il panico e la disperazione, gli uomini mettono in discussione le loro convinzioni più radicate: dal valore della vita, alla moralità delle loro spedizioni.
Ron Howard ha affermato che la vera storia della Essex è “viscerale, ricca e cinematografica al suo interno, piena di colpi di scena e svolte”. Anche se il film è ambientato in un’epoca passata, “va a toccare temi come le relazioni interpersonali, la sopravvivenza, l’umanità e la natura che sono attuali e stimolanti, e che si connettono alla nostra sensibilità facendoci riflettere su chi siamo veramente come persone”.
Chris Hemsworth, che nel film interpreta il primo ufficiale della Essex Owen Chase, osserva: “questo film parla di eroismo e della gente che si spinge oltre i propri limiti in tutti i modi”. L’attore è rimasto affascinato dall’aspetto thriller psicologico della balena che li mette in difficoltà: “c’è qualcosa di incredibilmente misterioso nel ritratto di questo animale: perché la balena va all’attacco, un evento a cui l’equipaggio della Essex non ha mai assistito: il cacciatore che diventa la preda”.
Benjamin Walker, che interpreta il capitano della Essex George Pollard, postula che lo scontro mortale tra i cacciatori di balene e la balena stessa è solo una delle componenti della trama: “ci sono tre grandi prove racchiuse in questa storia: l’uomo contro l’uomo, l’uomo contro la natura, l’uomo contro sé stesso. Come si possono superare tutte queste sfide ed uscirne vivi? Questa è la questione centrale del film: “ma in tutto ciò, di bello emerge la resistenza dello spirito umano” spiega Walker.
Negli ultimi anni, la società moderna è arrivata a considerare le balene delle creature senzienti, dotate d’intelligenza ed emotività. Ma lo sceneggiatore Charles Leavitt, che condivide i crediti della storia anche con Rick Jaffa ed Amanda Silver, sottolinea che bisogna sempre tener presenti i mezzi di sostentamento necessari a questi uomini attraverso il prisma dei tempi passati: “Questo non è un film che glorifica la caccia alle balene: al contrario, mostra quanto fosse brutale“, sostiene. L’industria baleniera del IXX secolo era essenzialmente l’industria petrolifera prima che qualcuno capisse come praticare una buca nel terreno per estrarre il petrolio dalla terra. “L’olio di balena ha acceso le lampade dell’America e dell’ Europa – sottolinea Leavitt – hanno fatto addormentare i bambini in culle realizzate con ossa di balena; i loro mobili, i corsetti delle donne, ed una miriade di altri elementi essenziali erano sottoprodotti di balene”. Ma la vita degli uomini a bordo di queste baleniere aveva uno scopo mercenario, “niente più che voci di un bilancio aziendale“.
“La storia è stata descritta come quella di ‘un uomo contro la natura’ – continua Leavitt – ma di fatto non è realmente ‘contro’ perché anche gli esseri umani sono parte della natura“. Tuttavia, purtroppo quello non era l’atteggiamento prevalente della società occidentale dell’epoca: “si credeva che l’uomo avesse il dominio sulla natura, animali compresi. Le balene non erano altro che merce da prendere“.
“Nel realizzare questo film – riflette Ron Howard – volevo che l’epoca non fosse condizionante, ma che il pubblico si potesse relazionare con i personaggi e si lasciasse travolgere dal dramma, così come è accaduto“. Il regista premio Oscar vorrebbe trasportare il pubblico dentro a questa avventura: “vivendola, mi auspico che gli spettatori colgano ancor più nel profondo il lato umano della storia, e la storia umana della Essex può in modi inaspettati ispirare noi e le future generazioni“.
“Mostri… sono realtà? O le storie esistono solo per farci rispettare gli oscuri segreti del mare?”