(foto ©Leonardo Baldini)

Un Leonardo Pieraccioni carcerato ne Il Professor Cenerentolo

(foto ©Leonardo Baldini)

Leonardo Pieraccionia vent’anni dal suo primo I Laureatiesce oggi al cinema con Il Professor Cenerentolo, commedia da lui scritta, diretta e interpretata al fianco di Laura Chiatti, Flavio Insinna e dell’inseparabile amico di sempre Massimo Ceccherini. A completare il cast sono: Davide Marotta, Sergio Friscia e Nicola Acunzo.


Il Professor Cenerentolo racconta la storia di Umberto (Leonardo Pieraccioni) che per evitare il fallimento della sua disastrata ditta di costruzioni ha tentato insieme ad un dipendente (Massimo Ceccherini) un maldestro colpo in banca che gli ha fruttato però solo quattro anni di carcere! Ma se non altro, nella prigione di una bellissima isola italiana: Ventotene. Adesso Umberto è a fine pena e lavora di giorno nella biblioteca del paese.

Una sera, in carcere, durante un dibattito aperto al pubblico, conosce Morgana (Laura Chiatti), una donna affascinante, un po’ folle e un po’ bambina. Morgana crede che lui lavori nel carcere e che non sia un detenuto. Umberto, approfittando dell’equivoco, inizia a frequentarla durante l’orario di lavoro in biblioteca. Ma ogni giorno entro la mezzanotte, proprio come Cenerentola, deve rientrare di corsa nella struttura per evitare che il direttore del carcere (Flavio Insinna) scopra il tutto e gli revochi il permesso di lavoro in esterno.

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Vi riportiamo ora di seguito un estratto dell’intervista rilasciata da Leonardo Pieraccioni che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo.

Come è nata l’idea di questo film?

Una volta sono stato a presentare un mio film nel carcere di Prato. Dopo la presentazione c’è stato un buffet ed io parlavo con le persone non sapendo se erano invitati esterni o carcerati. Cercavo di capire dalle conversazioni se erano di passaggio oppure “ospiti”. Ho applicato questa sensazione all’incontro che il mio personaggio Umberto fa con la protagonista Morgana (Laura Chiatti). Nel film infatti  lei equivoca e pensa che io lavori nel carcere e non che ci sia recluso.

Come si sviluppano gli eventi?

Umberto approfitta del suo lavoro nella biblioteca del carcere di Ventotene per “scappare” dal suo percorso obbligato e raggiungere Morgana tra gli scogli dell’isola. Però a mezzanotte in punto, proprio come un Cenerentolo, dovrà rientrare di corsa in carcere pena la revoca del suo lavoro esterno.

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Quali sono le caratteristiche del personaggio che interpreti e che tipo di evoluzione avrà nel corso del racconto?

Con questo film mi sono regalato un personaggio completamente differente dai miei. Sicuramente più ruvido e cialtrone. Umberto è uno che pensa di risolvere i propri problemi economici facendo un buco nel caveau di una banca! E’ un tipo in bilico, un approssimativo, uno che va per le spicce anche in amore. Quando incontra la bella Morgana, dopo tutti quegli anni di carcere, non punta certo al suo cuore, ma a ben altro! Tra i vari punti deboli di Umberto c’è al primo posto il difficile rapporto con sua figlia, che ha dovuto lasciare, forzatamente, negli anni più importanti della sua formazione. E’ recuperare quel rapporto il vero “colpo” che dovrà fare nella sua vita.

Chi è Morgana, il personaggio di Laura Chiatti?

Morgana è una “fulminata”. I due si capiscono immediatamente perché sono due randagi. Lei ha addirittura il 25% d’invalidità mentale, non si ricorda le date, è infantile, ha propositi eccentrici per il suo futuro. Il loro è un incontro tra due zoppi che cercano di sorreggersi l’uno con l’altra ma i risultati di questa camminata sono alquanto disastrosi e comici.

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Hai dichiarato che si tratta di una commedia più cinica e cattiva rispetto alle tue precedenti, come mai questa scelta e come si manifesta in scena?

È il mio personaggio che è molto diverso. E’ lui che frega la protagonista non dicendole la verità. E’ lui che è disincantato per quanto riguarda il matrimonio. E’ sempre lui che si muove con aria guascona per tutta la storia con un’etica molto discutibile. Mi è piaciuto farlo: la scorrettezza al cinema è sempre divertente!

Credi che si tratti di una commedia piuttosto insolita e spiazzante  rispetto a quelle che girato?

Diciamo che ho frequentato con questo film terreni che non avevo mai frequentato. Per esempio sul finale della storia sono voluto andare a raccontare le “bande di disgraziati”. Al cinema fanno sempre tenerezza e portano momenti di grandi comicità. Quando Umberto rimette in piedi il duo con il quale aveva fatto la rapina in banca per recuperare un gioiello è un momento che mi sono molto divertito a girare.

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Come ti sei trovato a Ventotene?

Ventotene è una di quelle isole che “mette il pizzicorino” quando le nomini. Chi c’è stato conosce la sua bellezza e il suo essere “presepino” e solo a nominarla gli si stampa un bel sorriso sulla faccia. La giri a piedi, i bambini corrono che è un piacere perché passa una macchina il mercoledì mattina ed un’altra il giovedì sera. Coloro che ci vivono sono stati molto cordiali durante le riprese: intuivano che l’avrei mostrata in tutta la sua bellezza e ne erano giustamente orgogliosi.

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