Ryan Reynolds è da oggi al cinema nei panni di Deadpool, il film diretto da Tim Miller e tratto dall’omonimo personaggio dei fumetti, l’eroe più anticonvenzionale della Marvel Comics.
Deadpool racconta la storia di Wade Wilson (Ryan Reynolds), partendo dal suo passato come ex membro delle forze speciali che, dopo essere stato sottoposto a un esperimento illegale che gli dona poteri di guarigione accelerata, diventa un mercenario adottando l’alter ego Deadpool. Armato con le sue nuove abilità, e con un cinico e contorto senso dell’umorismo, Deadpool dà la caccia all’uomo che ha quasi distrutto la sua vita.
Reynolds si è calato nelle mille sfaccettature (spesso intrecciate) del personaggio: “Nell’universo fumettistico Deadpool è un uomo completamente calato nella realtà contemporanea con l’abilità di sparare sempre la battuta giusta, soprattutto facendo riferimento alla cultura pop, nel momento peggiore possibile”. L’attore ha sostenuto l’idea di una versione cinematografica di questo iconico personaggio dei fumetti, per lungo tempo. Il suo profondo coinvolgimento nello sviluppo del film è continuato per tutta la produzione e nelle sessioni di brainstorming insieme al regista Tim Miller e agli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick.
“Abbiamo cercato di restare il più possibili aderenti al personaggio – aggiunge Reynolds – abbiamo portato avanti l’idea che Deadpool fosse consapevole di essere un anti-eroe dei fumetti e questo ci ha dato la libertà di raccontare la storia in un modo del tutto fuori dagli schemi: occupiamo uno spazio che nessun altro comicmovie ha o potrà mai avere”. Del resto Deadpool è altrimenti noto come il “Mercenario Chiacchierone”, ovviamente per una buona ragione: “molti dei film sui fumetti ti danno l’idea che potresti vederli anche senza il sonoro e comunque capire cosa sta succedendo – sostiene Rhett Reese – noi invece ci siamo dedicati al dialogo, lasciando spazio alle battute sagaci del protagonista: gli altri personaggi non riesco ad aprire bocca nemmeno per rispondere, perché lui riempie costantemente i silenzi con storielle lucidamente folli”.
Miller, il regista, ci restituisce un’ incarnazione cinematografica di Deadpool con una storia che salta avanti e indietro nel tempo. Il film è imprevedibile, pur restando accessibile a tutti quelli che non hanno mai visto prima il Mercenario Chiacchierone. Il fascino del personaggio è, in parte, dovuto al suo contorto senso dell’umorismo. “E’ davvero magnetico – conclude Reynolds – Deadpool mantiene sempre una visione luminosa e ottimistica della vita, anche se la sua fa abbastanza schifo. Voglio dire che è stato orribilmente sfigurato dagli esperimenti che gli hanno dato i suoi poteri, non riesce a trovare l’amore ed è pure un po’ folle”.
I realizzatori hanno voluto far uscire il film nel febbraio 2016, convinti che questo sia il momento giusto per questo film unico nel suo genere: “quando i film tratti dai fumetti sono apparsi per la prima volta, dovevano essere dei film ‘ombrello’ in grado di interessare un pubblico il più ampio possibile – spiega Tim Miller – Deadpool invece, è stato sempre destinato ad essere un film di nicchia, ed è il momento giusto per questo”.
“All’interno dei comicmovie, il nostro Deadpool riesce a spingere i confini un po’ più avanti”.
Tim Miller