Alla fine si sono alzati tutti i piedi per lui, il Maestro. Un gesto spontaneo, perché Ennio Morricone va solo eternamente ringraziato per tutto quello che ha regalato e ancora regalerà al cinema. Dopo aver vinto il Golden Globe e dopo aver ricevuto la personale Stella ad Hollywood sulla Walk of Fame, questo Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight rappresenta un giusto riconoscimento al suo talento. Alla sua musica. Una musica da celebrare sempre, non solo oggi.
“Senza un grande film, non ci può essere una grande musica” ha spiegato Morricone quando ha ritirato il premio. Questo Oscar – il suo primo dopo cinque nomination andate a vuoto – è ancora più importante di quello che gli avevano assegnato alla Carriera nel 2007. Questa statuetta è un nuovo premio per una sua nuova creazione. E quando un signore di 87 anni riesce ad esprimere la sua arte in modo così dirompente, facendoci emozionare, non ci resta che applaudirlo, alzarci in piedi, ringraziarlo, ringraziarlo ancora.
Una carriera lunghissima fatta di tante note, diverse, mai uguali. Ma con uno stile, una firma, un’impronta, un’anima, sempre riconoscibile. Colonne sonore entrate nella storia del cinema, musiche entrate nell’immaginario collettivo, un linguaggio universale che ha parlato a tutti gli appassionati di cinema, e più ampiamente di arte, di tutto il mondo. Perché Ennio Morricone è un artista, prima ancora che un compositore. E prima ancora è un grande Uomo, che sul gradino più alto ringrazia la moglie Maria. Un gesto romantico, immenso, sentito. Dopo le note e dopo la mente, ha fatto parlare solo il suo cuore in quel momento.
Grazie MAESTRO, perché oggi le lettere maiuscole te le meriti tutte. Ci hai insegnato ancora una volta che il genio è immortale, non invecchia mai. Ci hai insegnato che la passione è il motore della vita, un acqua santa per far crescere nuove idee e nuove emozioni. La Tua musica è riuscita ancora una volta a rispolverare la magia del cinema. Del resto con questo film Quentin Tarantino ha voluto dichiarare il suo amore per la settima arte e i western di una volta, quando si entrava nella sala buia a sognare, in fuga dalla vita solo per un pò. Sentire ancora una volta il tuo tocco, Ennio, è stato come fermare il tempo.
Non solo Uomo, non solo compositore, non solo artista. Ennio Morricone oggi è più che mai un modello, un esempio, un punto di riferimento. In questo mondo che fa così in fretta e che sta deragliando, tu, Ennio, rappresenti ancora un sentimento. Un sentimento positivo: basta guardarti su quel palco davanti mentre parli piano a tutto il pianeta. Guarda come sei emozionato. Ti trema la voce, ti commuovi, si vede che le luci della ribalta non ti sono mai interessate. Ma la tua musica è stata più forte di te. Ci ha sconvolto, ci sconvolge ancora. Sei ancora una volta su quel palco perché il tuo genio andava ancora una volta premiato.
È di questo che bisognerebbe parlare all’infinito. Di vero talento, di capacità, di studio, di fatica. Non di come erano vestite le star, sempre da distruggere o esaltare a tavolino. Non di stupidi selfie, non di tweet. Bisogna parlare di Cinema pensando al Cinema. Ennio Morricone rappresenta il cinema. Rappresenta l’emozione. Rappresenta la voglia di sognare, di amare, di vivere. Quella voce sulle immagini in movimento che ci ha sempre parlato al cuore.
Tutti in piedi Maestro, per te.