Vincitore del Premio per la Miglior Regia al Festival di Locarno 2014, è da ieri in tour cinematografico Cavallo Denaro, l’opera del regista portoghese Pedro Costa con Tito Furtado, Antonio Santos, Vitalina Varela.
Alcune fotografie all’inizio del film ci danno testimonianza di cosa fosse, all’inizio del Novecento, il quartiere di Fonthainas alla periferia di Lisbona, e di chi fossero i suoi abitanti. La baraccopoli ai margini nord-ovest della città è il non-luogo in cui vivono gli immigrati forzati dell’antica colonia Portoghese di Capo Verde.
Ventura, Tito, Vitalina, sono gli spettri che animano l’azione cinematografica di quest’ultimo lavoro del regista Portoghese, che con Cavallo Denaro si spinge oltre la trilogia (Ossos, Quarto de Vanda, joventude en marcha). I protagonisti di questa storia di spettri che tornano e ritornano da un’altrove al contempo lontano e vicino, che rompe gli schemi temporali occidentali, sono accomunati dall’urgenza della fuga.
La perdita del proprio amore, le persecuzioni dei militari, il legame sanguigno con una terra (quella di Capo Verde) a cui si è stati strappati dalla violenza coloniale prima e da quella post coloniale poi. Questi fantasmi restano inchiodati senza soluzione all’immobilità sospesa di Fonthainas, e semplicemente il mondo fuori non esiste, se non nelle maglie sconnesse della loro memoria. Lisbona è lontana anni luce, si sentono solo in lontananza gli echi di una guerra spettrale ancora in corso.