Giovedì 12 maggio arriva al cinema La Sposa Bambina, il vincitore del Premio come Miglior Film al Festival International du Film de Dubai 2014 e di una sfilza di riconoscimenti internazionali, diretto da Khadija Al-Salami, prima donna yemenita a diventare regista e produttrice. Il film punta il dito sulla crudele pratica del matrimonio tra bambine e uomini adulti.
Una bambina entra in un’aula di un tribunale, guarda il giudice dritto negli occhi e gli dice: «Voglio il divorzio». Nello Yemen, dove non sono previsti limiti di età per poter contrarre matrimonio, una bambina di 10 anni di nome Nojoom è costretta a sposare un uomo di 30 anni.
La dote derivante dal matrimonio fornisce alla famiglia della bambina la possibilità di ricevere una piccola entrata economica e l’opportunità di liberarsi di una bocca in più da sfamare. Per tutti si tratta di un accordo legittimo e soddisfacente: per tutti tranne che per Nojoom che vedrà presto la sua vita volgere al peggio.
La Sposa Bambina racconta la storia di una bambina yemenita in cerca di giustizia. Nojoom inizia una solitaria e determinata battaglia contro le pratiche arcaiche seguite dalla sua famiglia e dalla sua tribù, riuscendo a sfuggire al controllo dei suoi genitori e a ottenere il divorzio.
La battaglia di Nojoom è una battaglia per la libertà per le donne del suo paese, un esempio contro la violazione dei diritti umani e il simbolo della lotta contro le pratiche arcaiche considerate ancora oggi legali nello Yemen e in molti altri paesi.
Basato su una storia vera, raccontata nel libro Mi chiamo Nojoom, ho 10 Anni e Voglio il Divorzio (titolo originale I am Nujood, age 10 and divorced) di Nojoud Ali e della giornalista Delphine Minoui – pubblicato il 22 gennaio 2009 da Michel Lafon, tradotto in 17 lingue e venduto in 35 paesi – il film ripercorre anche il vissuto della stessa regista, Khadija Al Salami, la quale grazie al suo coraggio è riuscita a fuggire da un marito aguzzino all’età di 11 anni.
Un meraviglioso appello verso tutte quelle bambine obbligate a diventare donne adulte troppo presto e al loro diritto a vivere la loro vita liberamente. Una incisiva rivendicazione cinematografica, una condanna contro la pratica delle spose bambine e allo stesso tempo un invito alla speranza e al rinnovamento dello Yemen.
I paesaggi mozzafiato di quel martoriato paese, la sua cultura, la sua arcaica pratica dei matrimoni infantili e i diffusissimi abusi sulle donne, sono i temi trattati nell’opera. Ma La Sposa Bambina è anche un appello a tutti quei paesi in cui i matrimoni precoci sono tuttora consentiti e celebrati, affinché sia messa la parola fine a questa pratica primitiva e ripugnante.