Nella Notte Bianca di Villa Manin, oltre alla mostra Hollywood Icons e la proiezione in cine concerto di Show People di King Vidor, verrà aperta anche una seconda mostra fotografica. Si chiama Ersatz Lights. Case study #1 East West e presenta 199 opere fotografiche realizzate da Olivo Barbieri lungo un percorso retrospettivo di 30 anni di ricerca. Al centro, il tema dell’illuminazione artificiale e il suo rapporto alchemico con la realtà.
Immagini visionarie, realizzate in Oriente e in Occidente, tra il 1982 e il 2014, in cui la realtà risulta visibile attraverso sostituti della luce naturale, surrogati (ersatz) della luce solare. Le fotografie in mostra a Villa Manin – dal 16 luglio al 9 ottobre 2016 – sono esposte in cornici orizzontali di un unico formato, a creare un pattern dimensionale che esplicita progettualmente il dialogo tra opere di diversi periodi e soggetti. Europa, Giappone, Cina, Malesia, Singapore, Cairo, Usa etc., sono narrati e descritti creando relazioni tra i soggetti, i luoghi e le forme, a volte anche alla luce diurna.
Olivo Barbieri – che tra le tante esposizioni internazionali ha partecipato anche a numerose edizioni della Biennale di Venezia (nel 1993, 1995, 1997, 2011 e 2013) – dalla fine degli anni Settanta, cercando le Piazze Metafisiche di De Chirico (esistevano o se le era inventate?) ha iniziato ad interessarsi alla luce artificiale. Prima in Europa, poi mettendo a confronto Oriente e Occidente. La sua intuizione fu decisiva: la luce artificiale mette in discussione il rapporto che intratteniamo con la realtà (ovvero la realtà stessa), mutando lo spazio in un altro da sé, alterando la sua corrispondenza con le informazioni contenute nella nostra memoria.
Fin dall’inizio della sua carriera Barbieri ha sperimentato tecniche fotografiche innovative – come la messa a fuoco selettiva, il disegno, il rendering, la ripresa dall’alto – mettendo in crisi le consuete modalità di rappresentazione. Ed è l’interesse per l’immagine a indurre negli anni Barbieri a dedicarsi alla sperimentazione cinematografica.
E ancora il connubio tra la fotografia e la settima arte è protagonista di Cinematography, un secondo progetto di Olivo Barbieri che si suddivide in due parti: The End Movie Theaters 1982-2012, 21 fotografie a colori e in bianco e nero che hanno per soggetto il decadimento delle sale e degli edifici cinematografici (che ci fanno venire in mente Nuovo Cinema Paradiso); Filmography 1995-2015, proiezione in 4 sale di Villa Manin di 17 film realizzati dal 1995-2015.
È stata questa l‘occasione per Villa Manin-ERPAC anche di promuovere, insieme all’editore Danilo Montanari, la pubblicazione del libro d’artista Cinematography, che raccoglie per la prima volta l’opera filmica completa di Olivo Barbieri.