Tratto dall’omonimo romanzo best-seller del 2012 di M.L. Stedman, sarà presentato oggi in Concorso alla 73. Mostra del Cinema di Venezia La Luce Sugli Oceani, una coinvolgente storia sul destino, l’amore e i dilemmi morali che una coppia dovrà affrontare per vedere i loro sogni realizzati. Diretto da Derek Cianfrance, il film vede come protagonisti Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz.
I coniugi Sherbourne (Michael Fassbender e Alicia Vikander) stanno facendo di tutto per avere un figlio, ma senza successo, quando trovano una neonata abbandonata in una barca alla deriva e la allevano in segreto come fosse loro. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d’attenzione diventa la luce della loro vita, finché non scopriranno che la vera madre della piccola (Rachel Weisz) sono anni che la cerca senza riuscire a darsi pace. Tormentati dal dilemma se svelare il segreto perdendo così la figlia che ormai sentono come loro, la coppia inizierà a disgregarsi.
Il romanzo La Luce Sugli Oceani di M.L. Stedman è ambientato nei remoti confini dell’Australia occidentale negli anni successivi alla devastazione della Grande Guerra, il libro ha catturato i lettori con una seducente storia d’amore vecchio stile e scelte impossibili da affrontare, dubbi che si dividono tra giusto e sbagliato, gli effetti della guerra e della pace, i piaceri di una relazione e i pericoli di scrupoli incondizionati.
È qui che Tom Sherbourne, un veterano ancora traumatizzato dalla guerra, si dedica al suo nuovo lavoro di guardiano del faro sulla disabitata Janus Rock, circondato dal nulla se non dalla vastità del mare, in cerca di conforto nella solitudine. Ha intenzione di rimanere solo, ma inaspettatamente al porto incontra Isabel Graysmark, una giovane e vivace donna della città di Partageuse, ancora in lutto per due fratelli perduti durante la guerra.
Nonostante gli ostacoli, il loro amore fiorisce in quell’estremo isolamento e ben presto si sposano. Pieni di passione l’uno per l’altra e sperando di creare una nuova vita insieme, cercano di mettere su famiglia, ma il destino interviene. Una notte arriva sulla riva una misteriosa barca a remi con dentro un uomo morto e una neonata, scatenando una serie di decisioni – alcune impetuose, altre lancinanti – che si dipanano con conseguenze devastanti.
Derek Cianfrance capì subito il potenziale cinematografico di una storia che richiama la forza del paesaggio, le conseguenze della guerra, una passione travolgente e, soprattutto, la tradizione senza tempo di una storia d’amore che spinge una coppia verso illuminanti confini morali. Ha adattato il libro della Stedman fedelmente, ma con l’occhio per i dettagli tipico di un regista, quell’occhio che spinge le relazioni umane in entrambe le direzioni, la beatitudine e la catastrofe.
Con questa pellicola il regista ha visto la possibilità di esplorare quella dualità in un modo completamente nuovo. Il fascino del libro della Stedman stava in parte proprio nei sui elementi favolistici: la fuga su un’isola sperduta, una storia d’amore al di fuori delle costrizioni della società, un bambino trovato in mare, una donna in lutto il cui marito e l’unica figlia scompaiono senza lasciare traccia. Ma ciò che lo ha attirato maggiormente era la possibilità di esplorare come anche l’amore più isolato e intenso debba trovare un modo per superare la durezza della verità e le conseguenze delle scelte più difficili della vita.
Non è un caso che La Luce Sugli Oceani si svolga su Janus Rock, giustamente così chiamata per il Dio romano bifronte. Come Giano, i personaggi di Tom e Isabel sono al centro di due poli opposti: tra un passato tormentato dalla distruzione della guerra e un futuro che sperano di costruire insieme; tra il nascondersi dalle tenebre del mondo e inseguire lo sfarfallio della luce; tra il fare ciò che sembra giusto nel momento e quello che veramente lo è.
“La Luce Sugli Oceani è un film sull’amore, la verità e i segreti che le persone hanno all’interno delle loro relazioni, e ciò che succede quando questi segreti vengono portati alla luce del giorno”.
Derek Cianfrance