La 73. Mostra del Cinema di Venezia sta volgendo al termine. Oggi in Concorso verrà proiettato Rai (Paradise) di Andrei Konchalovsky, un film che è un monito: storie di vita quotidiana durante la Seconda Guerra Mondiale per ricordare “che questo è stato”.
Rai (Paradise) è un lungometraggio in bianco e nero sui destini incrociati di tre personaggi nel tempo triste di una guerra senza precedenti: Olga, un’aristocratica russa emigrata e ora parte della Resistenza francese; Jules, un collaborazionista francese; Helmut, un ufficiale di alto rango delle SS. Il significato di questo film è perfettamente espresso dalla citazione del filosofo tedesco Karl Jaspers: “Quello che è successo è un avvertimento. Deve essere continuamente ricordato. Come è stato possibile che accadde una volta, così rimane la possibilità che succeda ancora, in qualunque momento. Solo la conoscenza di ciò che fu può evitare che riaccada”. Sullo sfondo tragico dei campi di concentramento, il motto “ogni vita ha un suo significato”.
“La storia è piena di grandi tragedie – racconta Andrei Konchalovsky – la maggior parte delle quali ci appaiono come antichi misfatti che non potrebbero più accadere al giorno d’oggi”. Per il regista e sceneggiatore russo “uno dei momenti più terribili della storia della nostra generazione è stata l’ascesa del partito nazista e lo sterminio di milioni di ebrei e di altre persone che non rientravano nell’ideale nazista di un “perfetto paradiso” tedesco: tali atrocità dimostrarono fino a dove possa spingersi la malvagità degli esseri umani”. Sebbene questi eventi siano accaduti nel passato, per Konchalovsky “oggi sta tornando alla ribalta lo stesso modo di pensare radicale e intriso d’odio che minaccia la vita e la sicurezza di molti individui nel mondo”. Paradise riflette così su un ventesimo secolo “carico di grandi illusioni sepolte sotto le rovine, sui pericoli della retorica dell’odio e sul bisogno degli esseri umani di usare la potenza dell’amore per trionfare sul male”.
Fuori Concorso ci sarà invece la Proiezione Speciale di El Vendedor de Orquídeas di Lorenzo Vigas, vincitore del Leone d’Oro l’anno scorso con Ti Guardo. Il suo film è sul padre, Oswaldo Vigas, un noto pittore venezuelano, che ormai ottantenne ritorna nella cittadina dove è cresciuto, alla ricerca di un dipinto andato perduto quando era giovane. Se lo trovasse, lui e la moglie Jeannine potrebbero completare la retrospettiva sui suoi primi anni di carriera. La ricerca diventa un’opportunità di rivedere quali furono le prime influenze sulla sua arte. Si confronta così con un capitolo della sua gioventù che lo ha segnato per la vita e lo ha definito come essere umano e come creatore. La ricerca del dipinto, Il Venditore di Orchidee, ci fa scoprire il lato umano di uno degli artisti più influenti dell’America Latina.
Altro film Fuori Concorso di oggi è Planetarium, film diretto da Rebecca Zlotowski con la stella Natalie Portman (già vista ieri in Jackie). La storia è ambientata a Parigi, verso la fine degli anni Trenta. Kate e Laura Barlow (Natalie Portman e Lily-Rose Depp), due giovani spiritiste americane, stanno concludendo un giro del mondo. Affascinato dal loro dono, André Korben (Emmanuel Salinger), potente produttore cinematografico francese, le ingaggia per girare un film molto ambizioso. Nel vortice del cinema, degli esperimenti e dei sentimenti, questa nuova famiglia non si accorge di ciò che si sta preparando per l’Europa.
Su Planetarium, la regista Rebecca Zlotowski ha affermato: “ho voluto raccontare il destino di questi tre personaggi presi nel turbine di un mondo pieno di sfiducia, di fede, di paure, di desideri e di ambizioni, talvolta contradditorie. Un mondo come il nostro nel quale non sappiamo mai che cosa stia per cambiare”.