Da oggi al 12 ottobre esce al cinema Bianconeri. Juventus Story, il film diretto da Marco e Mauro La Villa sull’indissolubile e appassionato legame tra la squadra più titolata d’Italia, la Juventus, e la famiglia Agnelli, proprietaria, per generazioni, del club a partire dal 1923. Il film (elenco sale su NexoDigital.it) ha la splendida voce narrante di Giancarlo Giannini.
La Juventus F.C. è la società di calcio più famosa e vincente d’Italia. Viene fondata a Torino il primo novembre del 1897 da un gruppo di amici uniti dalla passione per il football, quello sport così speciale da poco “importato” dall’Inghilterra. Nasce così, quasi per gioco, il team più glorioso del campionato italiano. Nel 1923 la Juventus viene acquistata dalla famiglia Agnelli, risultando a oggi la sola squadra professionale ad aver mantenuto la stessa proprietà per quasi un secolo.
Costruito con un sapiente mix di immagini esclusive, interviste ai nomi più illustri del calcio mondiale, video di repertorio e materiali inediti provenienti dagli archivi privati della società, Bianconeri. Juventus Story è il film indipendente attraverso cui Marco e Mauro La Villa raccontano per la prima volta la storia ufficiale del club, ma è anche un viaggio attraverso le fasi salienti che hanno contribuito a costruire il sogno della Juventus fino alla conquista della terza stella ed è il racconto, intimo e appassionato, della “storia d’amore” tra la squadra e la famiglia Agnelli.
Su tutti lui, l’Avvocato, Gianni Agnelli. Simbolo di italianità nel mondo con l’industria Fiat di Torino, appassionatissimo tifoso della sua Juventus, della quale era Presidente Onorario. Di lui vediamo stralci di interviste, vicino o lontano dal campo (una anche con Minoli), e capiamo meglio l’Uomo dietro al ruolo. Un personalità enorme, che cercava l’eccellenza. E anche per questo, probabilmente, meno fortunato come padre. Sullo schermo scorre infatti anche la triste storia del figlio Edoardo, trovato morto (nel film viene avvalorata la teoria del suicidio) nel 2000, anche per via del difficile rapporto con il padre. Altrettanto triste è anche la prematura scomparsa di Giovanni Alberto Agnelli (Giannino), morto per un male incurabile a soli 33 anni e figlio del fratello Umberto.
Come la vita, ci sono dunque vittorie e sconfitte, gioie e lacrime. Con questo film – sicuramente (e anche a ragione) autocelebrativo – la Juventus affronta però anche le pagine nere, come la tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles (il 29 maggio 1985, morirono 39 tifosi, quasi tutti juventini) e il più recente scandalo di Calciopoli, in cui viene presa ufficialmente distanza dall’operato di Luciano Moggi, reo di eccessiva “onnipotenza” (nel film John Elkann dice “si era montato la testa”).
Spiegano i registi Marco e Mauro La Villa: “nati Juventini, abbiamo avuto l’idea di realizzare ‘un film’ sulla nostra amata Juventus in onore di nostro padre, Rosindo La Villa, bianconero sfegatato. Ci siamo tuffati immediatamente nella ricerca per trovare ‘una storia’ che potesse comunicare al mondo chi è davvero la Juve“. Dopo la prima fase di ricerche, era chiaro che la famiglia Agnelli sarebbe stata protagonista: “c’è un legame tra gli Agnelli e la squadra che non esiste in nessun’altra parte del mondo e in nessun altro sport. Per questo nelle parole dell’avvocato Gianni Agnelli abbiamo trovato in fondo una delle chiavi del nostro film: “La vera gara tra noi e le squadre milanesi sarà tra chi arriverà prima: noi a mettere la terza stella, loro la seconda”“.
Partendo nel 1981 con la grande squadra di Trapattoni e Liam Brady, la storia della Juve continua con tutti i suoi alti e bassi e le svolte inaspettate verso quella terza stella che sembrava irraggiungibile: “lavorare per gli ultimi 5 anni direttamente con la società, i giocatori e la famiglia Agnelli – raccontano i registi – è stato impegnativo ma soprattutto meraviglioso: speriamo di aver portato a termine nel modo migliore l’obiettivo che ci eravamo prefissati: portare questa epica storia d’amore sul grande schermo per il pubblico Juventino in Italia e nel mondo”.
Momenti emozionanti, intensi, drammatici e trionfali. Momenti di classe, da numeri 10, da Sivori a Platini, da Roberto Baggio ad Alessandro Del Piero, passando da geni del pallone come Zidane e da leggende come Buffon. E poi lo Juventus Stadium, il momento chiave della effettiva rinascita della Juventus. Un impianto che esiste da cinque anni e dove sono stati festeggiati altrettanti scudetti. Tutti sotto gli occhi del nuovo Presidente, Andrea Agnelli: sì, Juve, storia di un grande amore.
“La Juventus l’abbiamo sempre avuta. Questo non è un affare, è una passione”.
Gianni Agnelli