Vincitore di numerosi premi internazionali, dal 18 al 20 ottobre arriva in ottanta sale Il Missionario, film prodotto, sceneggiato e diretto da Marcelo Torcida con Carlos Cabra, Carlos Echevarría, Harry Stanley, Juan Manuel Rojas e Javier Del Puerto.
In un Paraguay diviso tra illimitata ricchezza ed estrema povertà, Juan (Harry Stanley) è un adolescente irrequieto, che soffre per un profondo conflitto con il padre. Alla ricerca di divertimento, indipendenza e libertà, viene sopraffatto da una realtà avida e senza scrupoli, che priva gradualmente la sua vita di ogni senso. L’incontro con un missionario porterà alla svolta: in un turbinio di colpi di scena e forti emozioni, quando tutto sembrerà perduto, tutto sarà riconquistato. Toccare il dolore più profondo, porterà al ritrovamento dell’amore più grande.
Il Missionario nasce dal desiderio del regista e produttore, Marcelo Torcida, di invitare il pubblico più giovane a riflettere sull’importanza dell’armonia interiore, presupposto per un sereno rapporto con il prossimo.
Nella storia fra l’adolescente Juan e il padre Ricardo rivive la ricchezza dell’esistenza umana, combattuta tra mondanità e spiritualità e tuttavia unita in un solo essere. Il film è altresì un omaggio alle figure di missionari che rivolgono il loro aiuto alle persone bisognose e abbandonate e che offrono un’alternativa alla vita altrimenti smarrita di molti giovani.
Ai personaggi che rievocano gli ambienti della criminalità organizzata e delle istituzioni corrotte si affiancano e contrappongono figure di speranza e sacrificio, che comunicano la possibilità di ritrovare se stessi e il rapporto con l’altro, anche quando tutto sembra perduto. Del resto, è difficile essere un adolescente, specialmente nel mondo d’oggi. Gli stimoli esterni sono numerosissimi, spesso contrastanti ed esercitano la loro influenza sul carattere non ancora formato del ragazzo.
Altrettanto arduo è essere genitore: agli occhi del figlio la figura paterna o materna incarna il senso del dovere e rappresenta direttive comportamentali la cui necessità è spesso non compresa; ne consegue un forte desiderio di evasione, che rischia di portare a infrangere le regole civiche e le norme morali, alla ricerca della propria identità.
Quale ruolo può svolgere la famiglia durante il raggiungimento della maturità da parte dell’adolescente? Come tutelare un giovane dai pericoli della società, dalle compagnie sbagliate, dalle false promesse di un facile successo? C’è ancora spazio per il raccoglimento interiore, per la preghiera e per il dialogo nella quotidianità familiare? Il film propone un quadro tristemente veritiero delle insidie che minacciano i giovani d’oggi ma offre ricchi spunti di riflessione sul valore inestimabile della vita e del perdono.
Il Missionario affronta il delicato tema del conflitto intergenerazionale padre-figlio e desidera parlare in modo diretto ai giovani, mettendoli in guardia dai messaggi illusori del facile “divertimento” e della “libertà senza regole”, moda della società contemporanea. Con la sua leggerezza narrativa e l’attualità dei temi trattati, il film farà molto riflettere, non solo i più giovani.
“L’errore e il male devono essere sempre condannati e combattuti; ma l’uomo che cade o che sbaglia deve essere compreso e amato”.
San Giovanni Paolo II, Discorso agli aderenti dell’Azione Cattolica italiana, 1978.