Tra noir e road-movie, martedì 8 novembre arriva al cinema All’Improvviso Komir, film diretto da Rocco Ricciardulli che lo ha anche scritto insieme a Giulio Baraldi. I due sono anche interpreti di questa storia di crescita e redenzione umana insieme a: Gaia Amaral, Vincenzo Vito Iorio, Guido Laurjni e, per la prima volta sullo schermo, Christian Abbondanza.
Milano, estate 2014. Gianni, un metronotte, torna a casa e trova Sandro, suo vecchio amico, appena uscito di galera dopo otto anni di detenzione, ad attenderlo sulle scale. Gianni gli dice che può ospitarlo solo per una notte, ha cambiato vita e non vuole problemi. Sandro propone a Gianni, in cambio di una cifra considerevole, di recuperare dei soldi che aveva nascosto prima di essere arrestato.
Dopo avergli dato la somma pattuita, Sandro chiede a Gianni notizie di Antonio, suo fratello. Prima di andarsene, gli propone di passare a salutarlo. Una volta lì, Sandro accusa Antonio di essere stato lui a tradirlo e mandarlo in galera, per mettersi con Helene, la sua donna di otto anni prima. Da lì a poco, Gianni e Sandro scopriranno che Antonio è coinvolto nella tratta di bambini. Dopo averlo denunciato alla polizia, Gianni accompagna Sandro in stazione ma al momento di salutarsi, scoprono che un bambino si è nascosto nel baule della macchina.
Improvvisamente Gianni e Sandro si trovano di fronte una situazione che mai avrebbero immaginato, prendersi cura di un bambino comparso dal nulla. S’imbattono così nelle situazioni che un genitore affronta quotidianamente ma troppo lontane dal loro mondo. Sandro e Gianni vengono così catturati dall’ innocenza del piccolo Komir e in poco tempo si legano al bambino fino a diventare inaspettatamente responsabili del suo destino.
Ecco le note di regia di Rocco Ricciardulli:
“volevamo raccontare una storia semplice ma sorprendente: due microcriminali che trovano un bambino, nascosto nel baule della loro macchina; come uno squarcio di luce che si apre in un mondo duro e senza speranza, è Komir che ci conduce in un percorso di crescita e redenzione umana; dal genere noir si passa al ‘road-movie’: un viaggio in auto che da Milano arriverà fino all’Albania”.
Il film affronta con uno sguardo disincantato e a tratti duro il tema della tratta dei bambini. Un “film verità”, consigliato a un pubblico adulto, che mette a nudo una delle piaghe che attanagliano ancora la società: la “sparizione” dei minori, di quei bambini che arrivano sulle nostre coste via mare o via terra e di cui poi se ne perdono le tracce perché o finiscono per strada o peggio vengono venduti.