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Varichina, la vera storia di un uomo unico

Giovedì 2 febbraio arriva nelle sale cinematografiche Varichina – La Vera Storia Della Finta Vita di Lorenzo De Santis, il docufilm diretto da Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo che i due registi presenteranno (alle ore 20.30) al multisala Uci Cinemas Showville di Bari (sala 2, via Giannini 9).


Varichina era un posteggiatore abusivo nella Bari degli anni ’80. Brutto, appariscente e volgare, famoso per le avances sguaiate che rivolgeva agli uomini che gli capitavano a tiro. Era omosessuale e non faceva nulla per nasconderlo. Da ragazzo vendeva candeggina porta a porta, occupazione da cui deriva il soprannome “Varichina”. Respinto dalla famiglia, bistrattato dai suoi amanti, zimbello dei concittadini, la sua difesa in una città chiusa e ipocrita com’era la Bari di trent’anni fa era stata fare di se stesso un personaggio. Ma chi era l’uomo che si nascondeva dietro questa maschera?

In un racconto tragicomico tra realtà e immaginazione, documentario e fiction, il film racconta il coraggio di Lorenzo di rimanere se stesso nonostante tutto. La sua lotta per non restare ai margini in cui la società dei suo tempo voleva relegarlo. Scomparso nei primi anni del 2000, ma ancora molto presente nella mitologia popolare della città, sul grande schermo ha il volto dell’attore Totò Onnis affiancato da Ketty Volpe e la giovane Federica Torchetti nel ruolo delle vicine di casa. La storia coraggiosa del “precursore di tutti i Gay Pride” – come scrive il giornalista Alberto Selvaggi – non appartiene solo al pubblico LGBT, perché “Varichina”, gay prima che fosse permesso, è un rivoluzionario che parla a tutti noi.

Totò Onnis

Totò Onnis

Lorenzo, che non voleva essere Lorenzo, ha sfidato tutti – spiegano Mariangela Barbanente e Antonio Palumbolo volevano cancellare e lui ha sottolineato la sua presenza con un pennarello rosso. È questo che ci piace di lui: l’affermazione continua che è stata la sua vita. Solo che, a furia di recitare un personaggio, inevitabilmente lo è diventato. Per tutti, tranne che per quei pochi che lo hanno conosciuto da vicino”. Per i registi, Totò Onnis ha saputo “dare muscoli e sudore al mito popolare restituendo umanità a un uomo che la situazione storica, le stimmate sociali, il disamore, hanno completamente deformato. Come una goccia di varichina distrugge un capo di valore, così l’infamia pubblica ha macchiato il valore di un uomo, indelebilmente”.

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