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Nicole Kidman, una splendida poesia australiana

Oggi è il 50° compleanno di Nicole Kidman, una di quelle donne dotate di uno charme naturale. Basta guardarla negli occhi per rimanere colpiti dalla luce del suo sguardo. Raffinatezza, grazia e poi uno straordinario talento che l’hanno fatta diventare una delle attrici più versatili e memorabili della storia del cinema americano. Bravura oltre alla bellezza: nel 2003 vinse, truccata e irriconoscibile, l’Oscar per la magistrale interpretazione di Virginia Woolf in The Hours di Stephen Daldry.

Una giovane Nicole Kidman nella serie "Vietnam"

Una giovane Nicole Kidman nella serie “Vietnam”

Dall’Australia a Tom Cruise

Di famiglia australiana, Nicole Kidman nasce a Honolulu (nelle Hawaii, negli USA). A quattro anni si trasferisce in Australia dove inizia ad assecondare la sua propensione per lo spettacolo. Dopo aver provato la strada nel ballo (interrotta poi per l’eccessiva altezza!), si iscrive ai corsi d’arte drammatica e mimo al Victorian College of the Arts di Melbourne e al Phillip Street Theatre di Sydney e inizia a studiare anche storia e teatro greco-romano. La svolta arriva nel 1983 quando conosce la cantante Pat Wilson: Nicole Kidman compare infatti nel videoclip Bop Girl, la sua prima esperienza davanti ad una cinepresa.

Rossa, riccia e e un pò paffutella. Durante gli anni ottanta compare in diverse pellicole e trasmissioni televisive australiane, tra cui la soap opera A Country Practice (1985), la commedia romantica Windrider (1986), e la miniserie Vietnam (1987). Nel 1987 è in Italia per girare un film prodotto per la Rai, Un’Australiana a Roma, diretto da Sergio Martino. Il pubblico americano deve attendere due anni per scoprirla: nel 1989 eccola in Ore 10: Calma Piatta, un thriller psicologico australiano diretto da Phillip Noyce che di fatto la lancia nello star system. Nel 1990 un nuovo passo che le cambia la vita: sul set di Giorni di Tuono di Tony Scott, si innamora del collega Tom Cruise, suo futuro marito.

L'indimenticabile cameralook in "Eyes Wide Shut"

L’indimenticabile cameralook in “Eyes Wide Shut”

Il successo, Kubrick e l’Oscar

Quello con Cruise (dal quale divorzierà nel 2001) è un incontro sentimentale e professionale che la porta negli Stati Uniti. Gli anni Novanta la rendono popolare, registi e produttori la cercano. Il primo è Robert Benton che le affida una parte in Billy Bathgate – A Scuola di Gangster (con Dustin Hoffman), film che le porta la prima candidatura ad un Golden Globe. In successione arrivano poi Cuori Ribelli di Ron Howard (1992), Malice – Il Sospetto di Harold Becker (1993), My Life – Questa Mia Vita di Bruce Joel Rubin (1993). Nel 1995 eccola nel gettonatissimo Batman Forever di Joel Schumacher e nel film d’autore Da Morire di Gus Van Sant. L’anno successivo Jane Campion la rende protagonista di Ritratto di Signora, mentre nei due anni a seguire spazia tra il thriller/action di The Peacemaker di Mimi Leder (1997) e la commedia sentimentale Amori & Incantesimi di Griffin Dunne (1998). Nel 1999 la vediamo diretta da Stanley Kubrick, in coppia con Cruise, in Eyes Wide Shut, l’ultimo film del geniale regista.

Il nuovo millennio inizia con l’innovativo musical Moulin Rouge! (2001) di Baz Luhrmann, dove recita e canta al fianco di Ewan McGregor (vince il Golden Globe e viene nominata all’Oscar). Nello stesso anno è anche nel geniale e terrificante The Others di Alejandro Amenábar, un film horror che mette in risalto la sua tensione drammatica, e in Birthday Girl di Jez Butterworth. Il 2002 è l’anno della consacrazione grazie al sopracitato The Hours di Stephen Daldry, film acclamato dalla critica e dal pubblico che la porta alla vittoria dell’Oscar come Miglior Attrice Protagonista. Vince anche il BAFTA e l’Orso d’Argento per la migliore attrice, condiviso con le due attrici co-protagoniste del film, Julianne Moore e Meryl Streep. Un anno dopo, il regista danese Lars Von Trier la vuole per il suo sperimentale Dogville, film interamente ambientato su di un palcoscenico spoglio.

Da Oscar in "The Hours"

Da Oscar in “The Hours”

Versatilità tra generi

Del 2003 sono anche Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella (nuova nomination al Golden Globe), e La Macchia Umana di Robert Benton, tratto dall’omonimo romanzo di Philip Roth, in cui recita al fianco di Anthony Hopkins. Negli anni successivi cambia continuamente registro, personaggi e generi: dalla fantacommedia La Donna Perfetta di Frank Oz (2004) al drammatico Birth – Io Sono Sean di Jonathan Glazer (2004), dal thriller The Interpreter di Sydney Pollack (2005) alla strampalata Vita da Strega di Nora Ephron (2005). Nel 2006 veste i panni di Diane Arbus in Fur – Un Ritratto Immaginario di Diane Arbus, diretta da Steven Shainberg, mentre l’anno successivo affronta la fantascienza di Invasion (di Oliver Hirschbiegel), la commedia drammatica Il Matrimonio di Mia Sorella (di Noah Baumbach) e il fantastico La Bussola d’Oro (di Chris Weitz).

Baz Luhrmann la vuole per il suo epico Australia (2008), dove recita al fianco del connazionale Hugh Jackman, mentre Rob Marshall la inserisce nel musical corale Nine (2009). L’anno successivo affronta il tema del dolore nel Rabbit Hole di John Cameron Mitchell, mentre nel 2011, oltre alla commedia Mia Moglie per Finta (di Dennis Dugan) ritrova Joel Schumacher nel thriller Trespass. Nel 2012 prende parte al discusso The Paperboy di Lee Daniels, mentre l’anno successivo viene diretta dal coreano Park Chan-wook in Stoker. Molto intenso il 2014 che la vede aprire il Festival di Cannes (qui la nostra intervista al suo hairstylist John Nollet) con Grace di Monaco, film biografico diretto da Olivier Dahan dove interpreta Grace Kelly. Nello stesso anno recita anche nell’altro biografico Le Due Vie del Destino – The Railway Man di Jonathan Teplitzky, nel thriller psicologico Before I Go to Sleep di Rowan Joffé e nel film per grandi e piccoli Paddington di Paul King.

Ne "La Famiglia Fang"

Ne “La Famiglia Fang”

Sempre in azione

È sempre più piena l’agenda di Nicole Kidman. Come l’anno precedente, anche il 2015 l’ha vista all’opera in un poker di film: da Strangerland di Kim Farrant al Queen of the Desert di Werner Herzog, da Il Segreto dei Suoi Occhi di Billy Ray a La Famiglia Fang di Jason Bateman. Lo scorso anno l’abbiamo vista invece nel Genius di Michael Grandage e nell’acclamato Lion – La Strada Verso Casa di Garth Davis. In questo 2017 la vedremo invece in un trio di film eccezionale: L’Inganno (The Beguiled) di Sofia Coppola, The Killing of a Sacred Deer di Yorgos Lanthimos e How to Talk to Girls at Parties di John Cameron Mitchell.

Non esiste modo migliore per festeggiare i 50 anni. Sempre sul set, sempre più brava, con un fascino che non invecchia mai.

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