Se ne possono contare fino a 80 (e oltre) di aggettivi con cui poter definire Dustin Hoffman. 80 come gli anni che compie oggi, un natale per ogni sfumatura data ai suoi molteplici personaggi, sempre interpretati magistralmente, con passione e versatilità. Due volte premio Oscar (nel 1980 per Kramer Contro Kramer e nel 1989 per Rain Man) e sette volte candidato, Dustin Hoffman, il cui ingresso a Hollywood ha contribuito ad inaugurare un nuovo e rivitalizzato approccio al cinema, continua ad aggiungere interpretazioni eccezionali ad una carriera ricca di personaggi che hanno annullato la linea di separazione esistente tra gli archetipi dell’attore caratterista e dell’uomo di primo piano.
Nato (non a caso) a Los Angeles, Dustin Hoffman ha frequentato il Santa Monica Community College ed in seguito ha studiato alla Pasadena Playhouse prima di trasferirsi a New York per studiare con Lee Strasberg. E due parole sulla sua carriera teatrale, prima di entrare nel cinema, vanno spese. Perché sul palcoscenico, Hoffman ha avuto una carriera altrettanto impressionante. La sua prima parte è stato nella produzione di Sarah Lawrence College della piece Yes Is For a Very Young Man di Gertrude Stein. La sua interpretazione gli ha poi permesso di ottenere diversi ruoli Off Broadway, come Journey of the Fifth Horse, per il quale ha vinto un Obie; e Eh?, per il quale ha vinto il Drama Desk Award come Miglior Attore.
Il suo successo sul palcoscenico ha catturato l’attenzione di Mike Nichols, che lo ha poi scelto per Il Laureato. Nel 1969, Hoffman ha debuttato a Broadway in Jimmy Shine di Murray Schisgal. Nel 1974, Hoffman ha esordito come regista, sempre a Broadway, con All Over Town di Schisgal. Nel 1984, Hoffman ha ottenuto un Drama Desk Award come Miglior Attore per la sua interpretazione di Willy Loman nel revival di Morte di un Commesso Viaggiatore, che ha anche prodotto. Il revival è inoltre andato in onda in televisione e Hoffman ha vinto un Emmy Award. Va anche ricordata la sua nomination al Tony Award per il ruolo di Shylock nel Mercante di Venezia.
Ma oltre agli Oscar e alle candidature (Il Laureato, Un Uomo da Marciapiede, Lenny, Tootsie, Sesso & Potere), oggi lo celebriamo ricordando il suo primo indimenticabile film da protagonista, ovvero Il Laureato di Mike Nichols uscito al cinema mezzo secolo fa. È grazie al ruolo di Benjamin Braddock che Dustin si è fatto notare per la prima volta, trentenne. Nella pellicola, Benjamin è un neolaureato indeciso: non vuole una carriera normale – per esempio nella “plastica”, per citare la parola più famosa del film – ma non ha alternative. Poi un giorno viene sedotto da Mrs. Robinson (Ann Brancroft), un’amica di famiglia.
Ben non è convinto che questa relazione sia una buona idea né è sicuro di divertirsi, anche perché i suoi genitori vogliono che esca con Elaine (Katharine Ross), la figlia di Mrs. Robinson che ha la sua età. Ben ed Elaine iniziano così a frequentarsi e rapidamente si innamorano. Quando la ragazza scopre la relazione di lui con la madre, si vendica fidanzandosi con un altro. Ben viene a sapere che delle nozze imminenti e con il cuore spezzato sale in macchina, guida come un forsennato fino alla chiesa, finisce la benzina poco prima di raggiungerla e continua la sua penosa corsa a piedi. Alla fine arriva, sbircia la cerimonia attraverso una vetrata e, vedendo il celebrante chiudere il libro – la coppia è ormai sposata – si mette a gridare “Elaine!!!” come un animale in gabbia.
Lei lo sente e risponde allo stesso modo: “Ben!!!”. All’improvviso fugge dall’altare mentre Ben tiene a distanza l’assemblea furibonda brandendo un enorme croce come se fosse un’arma medievale. I due salgono su un autobus e partono verso un futuro ignoto; sui loro volti si alternano gioia e preoccupazione. Come scrisse David Sterritt, “la loro vita non sarà più la stessa. E nemmeno il cinema”.
Dopo quella sequenza, sono seguiti cinquanta anni di altre emozioni: grazie Dustin per avercele regalate, ne aspettiamo ancora tante altre.