Dopo l’apertura di Alexander Payne, la 74. Mostra del Cinema di Venezia accende oggi il Concorso con tre film d’autore. Il primo è First Reformed di Paul Schrader che vanta un grande cast composto da Ethan Hawke, Amanda Seyfried, Cedric Kyles e Victoria Hill.
First Reformed è un film incentrato sulla spiritualità, con Ethan Hawke (foto copertina) nella parte del pastore di una piccola chiesa perennemente vuota. Ex cappellano militare, Toller è devastato dalla perdita del figlio, che lui stesso aveva incoraggiato ad arruolarsi nelle forze armate. Travagliato da un forte dissidio spirituale, la sua fede viene ulteriormente messa alla prova quando la giovane Mary e il marito Michael, ambientalista radicale, si rivolgono a lui per aiuto. Consumato dal pensiero che il mondo stia per essere distrutto da grandi e spietate corporation, complici della Chiesa in loschi traffici, Toller decide di intraprendere un’azione molto rischiosa, con la speranza di riuscire a ritrovare la fede provando a rimediare ai torti subiti da tante persone.
“Quando ero più giovane, scrivevo e apprezzavo film di argomento spirituale, ma non immaginavo che ne avrei mai diretto uno” spiega Paul Schrader. Nel 2013, mentre tornava a casa dopo essere stato a cena con Paweł Pawlikowski, il regista di Ida, Schrader ha capito che era giunto il momento di girare qualcosa del genere: “First Reformed è una sceneggiatura che dentro di me preparavo da quasi cinquant’anni: non appena ho cominciato a scriverla, è arrivata subito perché era già pronta. Sono convinto che un artista non dovrebbe precludere interpretazioni delle proprie opere, ma al contrario evocarle“.
Il Concorso prosegue con The Shape of Water il film diretto da Guillermo Del Toro con protagonisti Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg e Octavia Spencer. Si tratta di una favola ultraterrena ambientata intorno al 1962 sullo sfondo dell’America della Guerra Fredda. All’interno del remoto laboratorio governativo di massima sicurezza dove lavora, la solitaria Elisa è intrappolata in una vita di silenzio e isolamento che viene cambiata per sempre quando lei e la sua collega Zelda scoprono un esperimento segreto.
“Le favole sono nate in tempi difficili e complessi, quando la speranza sembrava perduta” osserva Guillermo Del Toro che ha realizzato The Shape of Water come “antidoto al cinismo“. Il regista poi aggiunge: “personalmente ritengo che quando parliamo di amore – quando crediamo nell’amore – lo facciamo in modo disperato. Temiamo di apparire ingenui e perfino falsi. Ma l’Amore è reale, assolutamente reale; e, come l’acqua, è la forza più gentile e più potente dell’Universo. È libero e senza forma fino a quando non fluisce nel soggetto al quale è destinato, fino a quando non lo si lascia entrare. I nostri occhi sono ciechi, ma lo stesso non si può dire della nostra anima. Riconosce l’amore in qualsiasi forma arrivi a noi“.
A chiudere questa prima vera giornata di gara, è The Insult di Ziad Doueiri, ambientato nell’odierna Beirut. Un insulto spinto agli estremi porta in tribunale Toni, un libanese cristiano, e Yasser, un profugo palestinese. Tra ferite nascoste e rivelazioni traumatiche, il circo mediatico che accompagna il caso porrà il Libano di fronte a una serie di disordini sociali che obbligheranno Toni e Yasser a riconsiderare la loro vita e i loro pregiudizi. La storia del film si ispira ad un incidente accaduto proprio a Ziad Doueiri: “un semplice incidente che si sarebbe potuto trasformare in una crisi nazionale. Il Libano è un paese molto complesso, pieno di contraddizioni e di passione. Questa storia evoca tanto il nostro passato quanto il nostro presente. Questo è un film sulla giustizia. Cioè quello che Toni e Yasser, i protagonisti, stanno cercando. E la ricerca della giustizia è anche una ricerca di dignità“.
Da segnalare infine, Fuori Concorso, anche The Devil And Father Amorth del grande maestro del brivido William Friedkin.