Nella giornata conclusiva della 74. Mostra del Cinema di Venezia, oggi verranno proiettati – entrambi Fuori Concorso – i film di due maestri: Piazza Vittorio di Abel Ferrara e Outrage Coda di Takeshi Kitano. Andiamo a scoprirli.
Piazza Vittorio è la più estesa piazza romana. Si contraddistingue, la piazza come i quartieri adiacenti dell’Esquilino, per la varietà multietnica dei propri abitanti. Troviamo, infatti, un insieme di etnie vicine e lontane: romani, asiatici, nordafricani, indiani che rendono la piazza e il quartiere vivaci ma allo stesso tempo di difficile gestione. Proprio per la sua natura unica e variopinta, è la residenza di molti artisti e personalità legate al mondo del cinema, come Matteo Garrone e Willem Dafoe. Uno di questi è anche il maestro Abel Ferrara, che ha deciso di raccontare questo mondo con la sua visione indipendente e poetica, mettendosi fisicamente in gioco nella messinscena del film. Ne viene fuori una giornata surreale e neorealista, con interviste a clandestini, immigrati, clochard, artisti, proprietari di attività commerciali e politici che danno la loro personale testimonianza del luogo.
Non è solo il racconto di una piazza, ma il racconto di un’Italia che cambia e che cerca a tutti i costi la strada dell’integrazione, spesso sottovalutandone gli effetti collaterali. Una giornata nel cuore della Città Eterna, tra la stazione centrale e il Colosseo, dove Piazza Vittorio è diventata il centro e il simbolo di un quartiere multietnico. Un’incursione in questo microcosmo, tra divi del cinema e barboni, attraverso volti e storie, passato e presente, problemi e contraddizioni. Una riflessione attuale sull’evoluzione nelle nostre società dell’eterno tema dello “straniero”.
Outrage Coda è invece l’ultimo capitolo della trilogia di Takeshi Kitano. Ultimo capitolo della trilogia iniziata nel 2010, il film segue l’ex boss della yakuza, Otomo, che lavora in Corea del Sud per il signor Chang, un noto faccendiere la cui influenza si estende fino al Giappone. Un incidente relativamente minore fa salire la tensione tra la Chang Enterprises e la lontana e potente famiglia Hanabishi. Il crescente conflitto sfugge di mano e scatena una feroce guerra per il potere all’interno dei vertici della famiglia Hanabishi. Quando, alla fine, la vita di Chang è in pericolo, Otomo, il fedele yakuza, torna in Giappone per sistemare le cose una volta per tutte. Per Takeshi Kitano questo Outrage Coda è “un’opera a sé stante”, il regista poi aggiunge: “con questo film non voglio affermare la violenza, quanto piuttosto far sentire il vuoto e la tristezza che vi stanno dietro”.