Tratto dal best seller di maggior successo di Agatha Christie, martedì 31 ottobre esce al cinema Mistero a Crooked House, il noir diretto da Jilles Paquet-Brenner ed interpretato da Glenn Close, Terence Stamp, Max Irons, Gillian Anderson, Christina Hendricks, Stefanie Martini e Julian Sands.
Mistero a Crooked House è un giallo ambientato in Inghilterra alla fine degli anni ’50. Quando il ricco patriarca greco Aristides Leonides muore in circostanze misteriose, la nipote Sophia (Stefanie Martini) chiede all’investigatore privato Charles Hayward (Max Irons), suo ex amante, di stabilirsi nella tenuta di famiglia per indagare sulla vicenda. Una volta lì, Charles fa la conoscenza delle tre generazioni della dinastia Leonides trovando un’atmosfera velenosa, piena di risentimenti e gelosie. Tra i tanti moventi, indizi e sospetti, riuscirà a trovare l’assassino prima che colpisca di nuovo?
Pubblicato per la prima volta nel 1949, Agatha Christie ha dichiarato che il romanzo era uno dei suoi preferiti. “Ho trovato interessante esplorare le dinamiche di una famiglia” scriveva la Christie nel 1972. La regina del giallo lo ha sempre definito il suo capolavoro. La scrittrice (con oltre due miliardi di copie, la più venduta al mondo) è ancora oggi famosa per le sue ingegnose storie di detective: le sue opere hanno ispirato numerosi adattamenti televisivi, in particolare quelli incentrati sui suoi amati personaggi Hercule Poirot e Miss Marple. Riguardo al Mistero di Crooked House, suo nipote Mathew Prichard afferma: “penso che fosse molto soddisfatta del tipo di costruzione e del modo in cui l’aveva scritto, della originalità e di alcuni suoi ingredienti”.
Sorprendentemente, Crooked House (tradotto in italiano con E’ un Problema, edito da Mondadori) è un giallo relativamente sconosciuto rispetto ai più famosi romanzi di Agatha Christie come Assasinio Sul Nilo e Omicidio Sull’Orient Express – sebbene il finale, che persino il suo editore le chiese di modificare, potrebbe spiegare perché non sia mai stato adattato prima. “Ha tutti i grandi elementi delle trame di Agatha Christie e inoltre un fantastico colpo di scena dove supera se stessa” spiega la produttrice Sally Wood.
A tal proposito Mathew Prichard sottolinea: “fedeltà e semplicità sono fondamentali per qualsiasi adattamento di successo, alcune delle migliori sceneggiature basate sui romanzi di Agatha Christie sono semplici, molto simili a quello che mia nonna ha scritto, e non lo dico per motivi tradizionalistici o storici. Penso sia meglio attenersi e restare il più vicino possibile a qualcuno che ha dimostrato di essere una brillante autrice di storie”. Per questo compito è stato ingaggiato lo sceneggiatore premio Oscar Julian Fellowes.
Alla regia è andato invece Gilles Paquet-Brenner: “quello che volevamo era realizzare un moderno film firmato Agatha Christie – spiega – questa nota più attuale è stata principalmente ottenuta spostando lo scenario dal 1947, anno in cui Agatha Christie ha ambientato il suo romanzo, al 1956 -1957, nel periodo della turbolenta crisi del Canale di Suez”. In quel periodo, il mondo stava per affrontare un enorme cambiamento culturale: la nascita del ‘rock’ n’roll, ovvero l’origine della cultura dei teenagers, un mondo che non esisteva prima.
La possibilità di ambientare le scene nella Swinging Soho, con Tommy Steele e i Teddy Boys, è stato il modo perfetto per esprimere lo scontro generazionale presente già nel romanzo: “è stata un’opportunità ideale per mettere così tante cose in quello che è diventato un film di Agatha Christie mai visto prima” aggiunge il regista. Quest’ultimo si è ispirato ad altre pellicole noir: dal grande classico Chinatown di Roman Polanski, al capolavoro di Orson Welles del 1941 Quarto Potere, con il mitico personaggio Charles Foster Kane, magnate dell’editoria interpretato da Welles.
Ma ad entusiasmare maggiormente Paquet-Brenner è stato Aristides, il personaggio principale della storia che non si vede mai: “c’era qualcosa di molto contemporaneo in lui, un uomo che aveva nelle sue mani il controllo sulla vita degli altri membri della famiglia. Ho pensato che la gente avrebbe colto questo aspetto. Sebbene fosse un period film, era un’opportunità interessante poter fare un paragone con oggi, con un mondo che si trasforma così velocemente”.
“Mi è piaciuta la storia, ed il suo finale sorprendente; è piuttosto duro ed audace da parte di Agatha Christie”.
Glenn Close