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Daniela Poggi è l’Italia ingiustamente povera ne L’Esodo di Ciro Formisano

Giovedì 9 novembre esce al cinema L’Esodo, l’opera (prima) scritta e diretta da Ciro Formisano con protagonista Daniela Poggi. Un film-denuncia tratto da una storia realmente accaduta, arriva nelle sale italiane per raccontare, per la prima volta, una pagina amara della recente politica del nostro paese.


2012. Anno del governo tecnico Monti. Francesca (Daniela Poggi), 59enne, si ritrova improvvisamente nella condizione di esodata, e quindi senza alcun reddito. Anche con Mary (Carlotta Bazzu), la nipote che vive con lei, la situazione precipita, proprio a causa del disprezzo che l’adolescente prova per la miseria in cui sono piombate. Non trovando alcuna soluzione, dopo aver bussato a numerose porte Francesca finisce a mendicare in Piazza della Repubblica a Roma. Le persone che attraversano quotidianamente la piazza rimangono colpite dalla sua immagine, così distinta e così lontana dallo stereotipo della mendicante. Francesca incarna la nuova povertà italiana.

Tenendo la nipote all’oscuro di tutto, la donna riesce a superare l’imbarazzo dei primi giorni e a conoscere diverse persone incuriosite dalla sua condizione e frequentatori della piazza. Tra questi, il tedesco Peter (David White), uno dei primi che riesce a strapparle un sorriso e con cui intraprende una tenera amicizia; un’irriverente zingara che cerca di cacciarla per difendere “la sua zona”; Cesare (Simone Destrero), un coatto dal fare misterioso ma affidabile, che tenta di infervorare l’animo della donna, aizzandola alla protesta. Le cose si complicano però, quando Mary sorprende Francesca mentre mendica in piazza e una giornalista le chiede di raccontarle la sua storia.

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Riportiamo integralmente il messaggio di Ciro Formisano.

L’Esodo è un film che tenta di ricostruire e fermare nel tempo un anno fatidico della storia socio-politica Italiana, prendendo spunto da un fatto realmente accaduto, dalla storia di un’esodata che ho intervistato durante le riprese del documentario “Figli dell’Esodo” e che ha chiesto di restare nel più completo anonimato. È un film che vuole muoversi liberamente tra i punti di vista dei diversi personaggi, con una fotografia instabile, colori freddi, assenze totali di dissolvenze e morbidezze, costanti sfocature delle immagini che danno un taglio duro, quasi rubato, di uno Street-movie senza carezze per lo spettatore. Un movimento narrativo corale dove i protagonisti sono però molto attuali, e ruotano attorno a una mamma-nonna, colei che incarna la nuova Italia, fragile, povera, insicura, piena di rabbia, che rivendica la promessa di un benessere che le era stato promesso, ma che non è stato mantenuto”.

“L’idea di questo film l’ho avuta tre anni fa quando ho iniziato a seguire la vicenda degli esodati, identificandola come quella che sarebbe stata la più dura conseguenza del governo dei “Professori” e della grave rottura di un patto tra stato e cittadino. Per anni ho continuato a seguire e filmare, raccogliere testimonianze di Esodati provenienti da tutta Italia, durante le manifestazioni, i presidi, le dure proteste che però contraddistinguevano la categoria di queste persone rispetto ad altre, per la loro enorme civiltà. Per una dignità mai persa, nonostante molte persone conoscevano la miseria per la prima volta nella loro vita e dopo una vita di lavoro. Inizialmente l’idea di questo film non fu bene accolta da molti del comitato degli esodati, perchè credevano che la storia di Francesca, se pur prendendo spunto da una vicenda vera, sarebbe stato un caso limite che avrebbe dato ben poche identificazioni da parte degli stessi”.

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Più il tempo passava, meno soluzioni giungevano in aiuto dai nuovi governi, più la condizione degli esodati non salvaguardati andava inasprendosi e più l’idea del film L’Esodo trovava consensi. L’enorme platea (400.000) degli esodati ed ex esodati cosiddetti “salvaguardati” attendono questo film per ergerlo come simbolo di memoria e di lotta per quel numero ancora enorme di non salvaguardati che è stato ancor meno fortunato della protagonista di questo film”.

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