Dopo In Questo Angolo di Mondo e La Forma Della Voce la stagione al cinema degli anime continua al cinema con Never Ending Man – Hayao Miyazaki, il documentario – in sala solo martedì 14 novembre – diretto da Kaku Arakawa e dedicato a Hayao Miyazaki, riconosciuto unanimemente come il maestro indiscusso dell’animazione giapponese (elenco sale su NexoDigital.it).
Era il settembre del 2013 quando Hayao Miyazaki annunciava il suo ritiro dal mondo dell’animazione. Ma sarà davvero così? Miyazaki si è davvero ritirato o qualcosa lo spingerà a tornare? Never Ending Man prova a dare una risposta diventando così un appuntamento al cinema per scoprire i segreti, le emozioni e il dietro le quinte dei capolavori del maestro dell’animazione giapponese. Film indimenticabili come Nausicaä Della Valle del Vento, Il Mio Vicino Totoro, La Città Incantata, Il Castello errante di Howl, Si Alza Il Vento, solo per citarne alcuni.
Ma nonostante la decisione presa oltre quattro anni fa, Miyazaki non ha potuto trattenere il suo inarrestabile desiderio per la creazione. Per questo ha deciso di esplorare nuove forme espressive e nuove tecnologie: “quando abbiamo iniziato a girare continuava a ripetere di essere solo un vecchio pensionato – racconta il filmmaker Kaku Arakawa – ma poi ho visto riaccendersi la scintilla in lui”.
Arakawa, un regista della TV giapponese NHK, lo ha seguito per oltre dieci anni, riuscendo a documentare passo dopo passo il riavvicinamento del maestro al mondo dell’animazione, stavolta col supporto di giovani animatori di CGI. Ma non è stato facile: Miyazaki, da sempre amante del disegno a mano libera, ha incontrato diversi ostacoli e si è confrontato con computer graphic e animazione in CGI. Ora il risultato di quell’indagine arriva al cinema con Never-Ending Man, un documentario intimo e delicato che ritrae lo Studio Ghibli e Miyazaki all’età di 70 anni, nel tentativo di ritornare alla ribalta. Ancora una volta.