Per ricordare il 90° anniversario della morte dell’indimenticabile poeta e scrittore britannico Thomas Hardy (11 gennaio 1928), ricordiamo Via Dalla Pazza Folla, il film, tratto dal suo omonimo romanzo, diretto nel 2015 da Thomas Vinterberg e sceneggiato da David Nicholls con i protagonisti Carey Mulligan, Matthias Schoenaerts, Michael Sheen e Tom Sturridge. Prima di questa versione, della stessa opera vennero realizzate altre due pellicole: la prima di Laurence Trimble (1915), la seconda di John Schlesinger.
Il film racconta la storia di Bathsheba Everdene (Carey Mulligan), una passionale e indipendente giovane donna che eredita la fattoria di suo zio. Acquisita l’autonomia economica (una rarità per una donna nell’età Vittoriana), bella e determinata, Bathsabea attira le attenzioni di tre corteggiatori, molto diversi tra loro ma tutti ugualmente intraprendenti.
Gabriel Oak (Matthias Schoenaerts), un allevatore di ovini, affascinato dalla sua caparbietà; Frank Troy (Tom Sturridge), attraente e spericolato sergente; e William Boldwood (Michael Sheen), un maturo e facoltoso scapolo. La storia senza tempo di Bathsheba, che compie le sue scelte e vive le sue passioni mentre lotta per mantenere la propria indipendenza, è una vitale esplorazione delle relazioni, dell’amore, della capacità profondamente umana di superare le avversità grazie all’adattamento e alla perseveranza.
Con il suo capolavoro Via Dalla Pazza Folla, Thomas Hardy ha regalato alla letteratura mondiale una delle più grandi eroine di tutti i tempi, dando vita ad una storia d’amore senza tempo, epica e universale. Personaggio incredibilmente moderno anche per i nostri tempi, all’inizio della sua vicenda l’esuberante Bathsheba Everdene è una semplice ragazza Vittoriana di campagna che eredita la fattoria di suo zio, per poi diventare un’orgogliosa, impulsiva ereditiera alle prese con mille difficili scelte esistenziali.
I suoi intriganti corteggiatori premono incessantemente su di lei con le loro attenzioni: il pragmatico allevatore Gabriel Oak, il seducente militare Frank Troy ed il ricco possidente Mr. Boldwood. Trascinata in un groviglio di passioni, ossessione e tradimenti, la giovane troverà faticosamente la sua strada verso ciò che desidera veramente.
La bucolica bellezza e l’astuto umorismo che caratterizzano Bathsheba hanno mantenuto intatta nel tempo la popolarità del romanzo di Hardy; la storia ha dato vita ad un gran numero di adattamenti teatrali e cinematografici sin dal 1874, anno della sua pubblicazione. L’ultima volta in cui il lavoro di Hardy è stato portato sul grande schermo è stata nel 1967 per il film di John Schlesinger, con Julie Christie.
Come è possibile che i personaggi comicamente imperfetti ma profondamente umani di Thomas Hardy appaiano ancora così veri, 140 anni dopo? La risposta è nel potente mix di vitalità ed oscure complessità che li caratterizza. Dichiara lo sceneggiatore David Nicholls: “In Via Dalla Pazza Folla abbiamo situazioni tragiche ed altre estremamente lievi, brillanti e sentimentali, inframmezzate da momenti di pathos e dramma. Tutti elementi che si combinano con grande naturalezza, creando un senso molto realistico dell’energia della Vita”.
Secondo Thomas Vinterberg quello di Hardy è “un romanzo profondamente Vittoriano ma è difficile trovare un personaggio forte come Bathsheba, una donna così appassionata e testardamente determinata a restare indipendente. Le sue sono domande che ancora ci poniamo: può una donna restare indipendente e forte in un mondo in cui alle donne non viene dato mai il credito che hanno invece gli uomini?”.
Oltre alla bellezza della storia, ricca di personaggi fantastici e di continui rovesciamenti del destino, il regista è rimasto molto affascinato da Bathsheba: “E’ una creatura bella e sensibile di cui mi sono subito innamorato. Questa donna forte, così avanti rispetto ai suoi tempi, una donna che non accetta ordini da nessuno, che si affaccia in un mondo dominato dai maschi con un ‘potere’ femminile per nulla benvisto nella sua epoca”, dice. “Ma allo stesso tempo è anche molto vulnerabile, quando cerca di comprendere i comportamenti maschili e il proprio ambiente. E’ questo dualismo a renderla così complessa e affascinante”.
Bathsheba Everdene è un’atipica donna di campagna dell’epoca Vittoriana; grazie all’improvvisa eredità di una fattoria diventa economicamente indipendente, il che beffardamente la rende un’esca molto interessante per ciò che più cercava di evitare: il matrimonio. Per lo sceneggiatore David Nicholls “è uno di quei grandi personaggi letterari destinati a scioccare il pubblico dell’epoca. E’ una donna che può essere capricciosa, egoista e vanitosa, ma anche incredibilmente forte, attraente ed affascinante. Un personaggio che ha messo in ombra molte eroine femminili della letteratura e del cinema, a partire da Scarlett O’Hara”.
Ad interpretarla è stata Carey Mulligan, che l’ha così descritta: “la luce interiore di Bathsheba brilla attraverso le crepe della sua ‘armatura’: lei prende sempre sul serio i propri errori, e non è mai ipocrita. Per me è una donna che vive seguendo i suoi istinti, anche mettendosi in pericolo. Sono rimasta molto intrigata dai suoi difetti e dalla sua schiettezza”.
Vinterberg dice che è stato guidato soprattutto da una cosa durante il film: essere fedele a Thomas Hardy e all’umanità della storia d’amore tra Bathsheba e Gabriel: “L’importante per me, in questo progetto, era trasmettere al pubblico una delle migliori storie mai scritte. Comunicare la concezione di Hardy sull’amore e sul destino. Il vero successo per me sarebbe che lo spettatore si perdesse dentro questo mondo, e nella verità dei suoi personaggi”.
“Aveva sempre nutrito un intimo disprezzo per le ragazze succubi del primo ragazzo attraente che si degnava di salutarle… si era sempre sentita sufficiente a sé stessa”.
Thomas Hardy, Via Dalla Pazza Folla