Il 16 gennaio 1948, a Carthage, nasceva John Carpenter, tra i più grandi registi del brivido. Indiscusso Maestro dell’horror sempre pronto a rielaborare i generi, fondendo avventura e fantascienza. Lo celebriamo ricordando uno dei suoi film manifesto che quest’anno festeggia a sua volta il suo 30° anniversario: Essi Vivono (1988). Tratto dal racconto del 1963 Alle Otto Del Mattino (Eight O’Clock in the Morning) di Ray Nelson, questa pellicola rappresenta una pietra miliare del cinema americano degli anni Ottanta, l’ultimo film hollywoodiano di fantascienza a formulare una critica significativa della realtà contemporanea.
John Carpenter si è formato negli anni Settanta, negli stessi ambienti californiani da cui sono venuti George Lucas e Steven Spielberg. Come loro ha lavorato a Hollywood toccando gli stessi generi, eppure, per molti versi, è la loro antitesi. Essi Vivono ne è l’esempio estremo: non critica solo le forme spettacolari di intrattenimento, ma in generale la riduzione di tutto a pura apparenza per scopi commerciali.
Il regista è nemico di quello che uno dei cattivi del film chiama “la nostra continua ricerca di espansione multidimensionale”. Il film affronta ciò che un altro personaggio definisce “l’annientamento della coscienza”, e con questo Carpenter intende anche la coscienza di classe. Roddy Piper interpreta un operaio edile disoccupato di Los Angeles che trova degli occhiali da sole in grado di rivelare quello che manifesti, riviste ed etichette dicono in realtà – “obbedisci”, “sposati e riproduciti”, “consuma”, “guarda la Tv” – e il vero aspetto dei capi supremi che ne sono responsabili (sembrano teschi di metallo con il parrucchino). Gli esseri umani sono, in realtà, extraterrestri che cercano di condizionare l’umanità con messaggi subliminali.
Quando Piper indossa gli occhiali, vede il mondo in bianco e nero. Carpenter mostra alternativamente due panorami banali, uno a colori e l’altro in bianco e nero, entrambi pieni di cartelli; li tiene separati e non cerca nemmeno di sovrapporli con un gioco ottico. “Questa semplicità assoluta è semiotica allo stato puro – scrisse il critico A. S. Hamrah – dopo aver visto Essi Vivono sarà difficile dimenticare la scritta sulla versione in bianco e nero della banconota da un dollaro: “Questo è il tuo dio””.
Il filosofo e psicanalista sloveno Slavoj Žižek analizzò il film scrivendo: “Essi Vivono è definitivamente uno dei capolavori dimenticati della Hollywood Sinistra. Gli occhiali fungono come una critica dell’ideologia. Ti consentono di vedere il vero messaggio sotto tutta la propaganda, lo sfarzo, i cartelloni e così via… Quando indossi gli occhiali intravedi una dittatura nella democrazia, l’ordine invisibile che sostiene la tua apparente libertà”.
Ma la definizione più incisiva la diede Morando Morandini: “ritornato al basso costo, Carpenter con Essi Vivono fa il suo film fantastico più scopertamente politico, impregnato di succhi libertari. Contrariamente ai film di SF degli anni ’50, gli alieni non sono più comunisti, ma yuppies reaganiani, liberali e affaristi. E la riscossa arriva dalla classe operaia”.
Un grande film cult di una grande mente, quella di Carpenter.