Christian Bale, Rosamund Pike e Wes Studi sono i protagonisti di Hostiles – Ostili, il film diretto da Scott Cooper che sarà in sala dal 22 marzo. Si tratta di un western anticonvenzionale, una grande storia di amicizia, rapporti umani e uguaglianza.
La storia
Ambientato nel 1892, all’apice della rivoluzione industriale – quando i bufali sono scappati via, le popolazioni indigene americane sono state sconfitte e la frontiera inizia a svanire rapidamente tra i nuovi insediamenti e le città – due acerrimi avversari delle guerre indiane sono costretti ad un ultimo e inaspettato incontro. Il Capitano di Fanteria Joseph Blocker (Christian Bale), un ex eroe di guerra, ora carceriere, e Falco Giallo (Wes Studi), capo di guerra degli Cheyenne del Nord, ora prigioniero, sono costretti a prendere parte ad uno stratagemma pubblicitario volto a rafforzare il patrimonio personale e politico del Comandante di Blocker. Bloccato a Fort Berringer, un miserabile accampamento del Nuovo Messico, Falco Giallo deve essere liberato da Blocker e riaccompagnato nelle terre degli Cheyenne in Montana. È un gesto particolarmente cinico, poiché Falco Giallo sta morendo e alla sua morte la sua famiglia verrà imprigionata in una riserva. Blocker crede fortemente che il Capo debba morire in prigione, e viene addirittura minacciato di essere trascinato davanti alla Corte Marziale quando rifiuta di accompagnare a casa il suo nemico.
Il piano si mette in moto, così Blocker e i suoi uomini e Falco Giallo con la sua famiglia diventano alquanto complicati compagni di viaggio. Non molto tempo dopo la loro partenza, il gruppo si imbatte in Rosalee Quaid (Rosamund Pike), una traumatizzata superstite del massacro dei Comanche, che si unisce con riluttanza al gruppo. Blocker, Falco Giallo e Quaid si dirigono allora verso l’improbabile cuore di Hostiles. Sono combattenti tenaci che sono stati forgiati dalla sofferenza, dalla violenza e dalla perdita, e in loro non regna altro che sospetto e rabbia. Impegnati a collaborare, per sopportare e sopravvivere a un viaggio di 1.000 miglia, di proporzioni simili all’Odissea, sono costretti ad affrontare i propri pregiudizi gli uni verso gli altri, e si rendono conto che le loro differenze peggiori erano state create da forze al di fuori del loro controllo. La loro trasformazione – da uno stato di antagonismo e di paura a uno di compassione e tolleranza – diventa la testimonianza della resilienza dello spirito umano e della nostra capacità di cambiamento.
Un western attuale
Nell’epico West di Scott Cooper, la violenza è indiscriminata e il confine tra nemico e alleato, vincente e perdente, è così sfocato da essere irriconoscibile. In questo universo, un gruppo disparato di persone, alcune delle quali si oppongono violentemente all’esistenza dell’altro, è costretto a combattere le forze esterne che vogliono distruggerli. Scott Cooper è stato subito catturato dalla profondità della storia: “ho sempre voluto fare un western – spiega – ma volevo farlo alle mie condizioni e volevo che avesse una reale rilevanza su quanto stia succedendo in America oggi, con tutte le questioni sulla razza e la cultura. Sappiamo tutti quali maltrattamenti abbiano subito i nativi americani e lo si può vedere anche adesso con le persone di colore. Ma anche con la comunità LGBTQ. Quel testo parlava di questioni universali”.
Un ritratto dei nativi americani
Scott Cooper ha dato una propria interpretazione dei guerrieri traditori Comanche che hanno sterminato la famiglia di Rosalee Quaid e perseguitato la squadra di Blocker. Riprende un po’ di storia dimenticata per darci un senso più ampio degli atti violenti di questo gruppo. Poiché il film si svolge nel 1892, già prima del 1872 quasi tutti i Comanche erano stati ritrasferiti forzatamente e registrati uno per uno dall’esercito americano. I guerrieri mostrati in Hostiles erano una delle tante bande poco conosciute che riuscirono a rimanere libere per altri due decenni. Avevano cercato vendetta sulle pianure del sud-ovest fino agli anni 1890, quando finalmente scomparvero.
Christian Bale è il Capitano Blocker
Christian Bale sviluppa un ricco ventaglio emotivo per Blocker, un uomo che ha assorbito il trauma di decenni di battaglia, tanto da esserne stato deformato. Di conseguenza, la lotta del personaggio, con un’oscurità tipica da disturbo post traumatico, è palpabile. “Ha sempre avuto questa solida convinzione che tutto quello che facesse fosse giusto, ma poi gli crolla tutto addosso” osserva Bale. Blocker capisce di essere solo la pedina di un gioco, e lui è stanco di giocare. Quando lo obbligano a scortare Falco Giallo, l’uomo responsabile dell’uccisione di molti dei suoi uomini, si tira indietro, accetta solo sotto minaccia di Corte Marziale e perché perderebbe la sua pensione. Ecco come viene ripagato dopo una vita di sacrifici al servizio della nazione. Mentre il viaggio diventa sempre più impegnativo, Blocker scopre che gli Cheyenne sono simili ai suoi uomini: non importa se si piacciano gli uni gli altri, devono fidarsi tra loro se vogliono rimanere vivi. Questa è la scintilla che porta al suo doloroso risveglio.
Con(tro) Falco Giallo
Per Blocker è difficile smettere di combattere, soprattutto dopo che ha perso tante persone care. Ma allo stesso tempo comincia a capire che anche gli Cheyenne hanno perso tutto. Falco Giallo non ha più una tribù. Quest’ultimo, determinato ad avere la fine che ha scelto – a casa e con la sua famiglia – si rende conto che deve riconciliarsi anche con quell’uomo. “Il rapporto di Falco Giallo con Blocker è molto complicato – dice Wes Studi – loro avevano combattuto per anni, l’esercito americano e gli Cheyenne, per le terre e le risorse, così come vediamo i soldati che combattono per interessi sociali anche tutt’oggi. Il cambiamento avviene quando lui e Blocker si rendono conto che ciò che hanno fatto non è dipeso dalla propria volontà. Tutto è stato a vantaggio di qualcun altro. Detto questo, non hanno comunque intenzione di stabilire un legame, ma combatteranno insieme per sopravvivere”.
Un film esistenziale
Per descrivere in conclusione Hostiles, abbiamo scelto quanto ha affermato Rosamund Pike, che interpreta la vedova Rosalee Quaid: “non ho pensato a questo film come a un film di genere, per me è più un film esistenziale. La storia è abbastanza semplice, eppure ci sono tante cose al suo interno. Il paesaggio umano è così vasto. Ci sono enormi interazioni tra questi personaggi. Tutti hanno visto le tenebre e ne sono stati influenzati in modi diversi”.
“Nella sua essenza, l’anima americana è dura, solitaria, stoica e assassina. Finora non si è mai fusa”.
D.H. Lawrence