Makara è un ex ragazzo di strada che oggi lavora come assistente legale per le persone con disagio, Macharia, pastore ed ex insegnante, si prende cura degli anziani, Martin è un bambino abbandonato in strada che è stato accolto da una famiglia a cui ha trasformato il cuore, mentre Grace ha saputo trasformare la sua disabilità in una risorsa preziosa per la sua comunità. Sono alcuni degli 11 personaggi e delle loro storie di cambiamento raccontate dal documentario Me,We Only Through Community.
Diretto da Marco Zuin, con le musiche della Piccola Bottega Baltazar, il film della durata di 60′, ruota attorno alla trasformazione che nasce dall’incontro, nel contesto africano del St. Martin, un’organizzazione attiva sugli altopiani a nord del Kenya. Fondato 15 anni fa da don Gabriele Pipinato e da Fondazione Fontana onlus, il St. Martin promuove la solidarietà coinvolgendo direttamente la comunità locale e offrendo un supporto concreto alle persone più vulnerabili, in una zona rurale pari per estensione a metà del Veneto.
Il titolo scelto è una poesia del grande Muhammad Ali: Me (Io) rappresenta ciascuno degli 11 protagonisti del documentario che la troupe ha seguito mostrando la loro quotidianità e sensibilità: bambini e bambine di strada, persone con disabilità, ex dipendenti da alcol o droghe, ma anche membri dello staff e volontari, oggi più di mille. Ognuna di queste storie è parte di un We (Noi), una comunità che grazie al St. Martin ha intrapreso un percorso straordinario verso il cambiamento. Only through community sono l’insieme delle storie che partono da singole esperienze personali per raggiungere un carattere universale.
“Sono stato in Kenya per la prima volta nel 2012 per documentare la testimonianza della danzatrice Simona Atzori in un progetto a sostegno del St. Martin. Un anno dopo ho avuto l’opportunità di dirigere un lavoro che raccontasse da vicino questa realtà comunitaria – racconta Zuin – Così sono tornato nel 2013 a Nyahururu, 200 km a nord di Nairobi, per raccogliere del materiale. Con me in questo viaggio l’insostituibile Luca Ramigni di Fondazione Fontana, profondo conoscitore della realtà locale, che mi ha accompagnato nel documentare le storie”.
Il regista ha voluto “mostrare il coinvolgimento che il Saint Martin ha innescato nei diversi livelli sociali della comunità per raccontare storie di cambiamento che partono dalle singole esperienze per raggiungere un carattere più universale”. Il St. Martin agisce infatti direttamente nella comunità, facendo in modo che sia la comunità stessa a farsi carico dei bisogni dei suoi membri, attraverso la formazione di volontari che si prendono cura dei più bisognosi. Un passo in avanti nel concepire la disabilità e la malattia non come un fattore di debolezza ma come una risorsa preziosa e che ogni anno coinvolge oltre 3000 beneficiari.
Anche il documentario è stato realizzato attraverso la comunità, con un’azione di crowdfunding. uno strumento di ricerca di micro finanziamenti che attraverso la rete ha permesso di contribuire alla realizzazione del lavoro. Il documentario oggi è disponibile accompagnato da un libro i cui proventi contribuiscono a sostenere le attività del Saint Martin. In selezione ufficiale al Social World Film Festival di Vico Equense, parteciperà in concorso al Fiuggi Family Festival e all’Euganea Film Festival, il documentario, al di fuori dei classici canali distributivi, sta proseguendo il suo tour nei cinema che lo ospitano, ad oggi oltre 20.
“Volontari, operatori, madri, ragazzi, bambini, protagonisti e testimoni allo stesso tempo, costruiscono insieme un racconto con un taglio non informativo-divulgativo, ma mostrando naturalmente la loro quotidianità e sensibilità”
Marco Zuin