Attrice bella e affascinante, donna inquieta e triste. 40 anni fa, il 29 novembre del 1981, Natalie Wood annegò in circostanze misteriose e ancora oggi la sua morte fa discutere. Se il cinema l’ha consacrata come irraggiungibile star, la sua esistenza fuori dal set è stata tutt’altro che serena.
Natalie Wood, pseudonimo di Natasha Gurdin (il nome completo è Natalija Nikolaevna Zaharenko) nasce a San Francisco da una famiglia di artisti emigrati dalla Russia. Sin da piccola balla con grande talento, a tal punto da essere notata da Irving Pichel che la fa debuttare in Conta Solo l’Avvenire (1946, due anni prima compare in Happy Land). Memorabile, però, è la sua partecipazione ne Il Miracolo Della 34ª Strada di George Seaton (1947). La piccola Natalie, che in questi anni vive con la famiglia a Santa Rosa, pare già una vera star tanto che sua madre ne intuisce il talento e si trasferisce a Hollywood. Almeno così dice la leggenda. Vero o no, dopo qualche anno la carriera della piccola Natalie Wood prende il volo.
Il suo successo prende il via con Gioventù Bruciata nel quale interpreta con partecipazione la studentessa incompresa che si innamora di James Dean nel giro di una notte. I ruoli successivamente assegnati all’attrice, le permettono di liberarsi dal personaggio che l’aveva resa famosa e di mostrare una crescente maturità artistica. Natalie Wood fa parte di quel genere di attrici che ha avuto una maturazione “pubblica”, nel senso che lo spettatore che abbia avuto la costanza e il puntiglio di seguirla nelle sue apparizioni cinematografiche, potrebbe dire ci averla praticamente vista crescere sullo schermo: è stata infatti la giovane rapita dai pellerossa in Sentieri Selvaggi (1956, con John Wayne), la spensierata ragazza di tante commedie (e del musical West Side Story) e la protagonista, ormai donna, di melodrammi come Splendore Nell’Erba (ci torneremo presto) e Strano Incontro. Nel 1958 è stata accanto a Frank Sinatra e Tony Curtis nel drammatico Cenere Sotto il Sole. Attacco in Normandia. Attrice forse priva di quel pizzico di aggressività o di coraggio che avrebbero potuto trasformarla in diva di prima grandezza, Natalie Wood è stata interprete di lodevole misura.
Una tragica ed oscura morte per annegamento l’ha colta mentre stava lavorando in un film di fantascienza, Brainstorm, uno di quei film che con il tempo saranno sicuramente rivalutati. Non tanto per la traccia narrativa quanto per l’originalità dell’idea e la ingegnosità delle soluzioni cinematografiche proposte (il regista Douglas Trumbull fu tra i primi a comprendere le eccezionali possibilità della computer graphic, anticipando singolarmente la riflessione su una realtà “virtuale” parallela a quella “oggettiva”). Il film uscirà postumo e vedrà la partecipazione dell’amico e attore Christopher Walken. Ed è proprio con lui e con il marito Robert Wagner quando, a bordo di un lussuoso yacht, la bella attrice è vittima di un misterioso incidente. Il 29 novembre 1981 muore annegata a soli quarantatre anni, cadendo dall’imbarcazione, lasciando i suoi fan con tanti quesiti irrisolti. Oggi riposa al Westwood Memorial Park, a Los Angeles.
La vogliamo ricordare in Splendore Nell’Erba (1961, di Elia Kazan), attraverso le parole del critico Jean-Pierre Coursodon: “Film straziante e ad alta intensità drammatica per buona parte delle due ore e quattro minuti della sua durata (con tanto di violenti conflitti generazionali, passioni frustrate, ribellione giovanile, esaurimento nervoso, suicidio e incidente automobilistico mortale), Splendore Nell’Erba si ricompone nella splendida e misurata sequenza finale in cui Wilma Dean (Natalie Wood) – dopo aver trascorso un lungo periodo in una casa di cura a causa di un esaurimento – è portata dai suoi amici a trovare l’ex fidanzato Bud (Warren Beatty), che ora fa il contadino e si è sposato con una bella ragazza italiana, Angelina (Zohra Lampert). Bud e Angelina hanno un bambino piccolo e sono in attesa del secondo. L’incontro tra i tre, pervaso da un leggero imbarazzo, è assai toccante proprio perché scevro di pathos e retorica”.