Oggi, nella nuova sezione Sconfini della 75. Mostra Internazionale delle Arti Cinematografiche di Venezia verrà presentato Camorra, il nuovo docufilm diretto da Francesco Patierno.
Camorra
Il film è un ritratto storico e socio-antropologico del capoluogo campano e della criminalità organizzata che lo affligge, frutto di mesi di ricerca tra i tesori delle Teche Rai. I sorprendenti filmati d’epoca, molti dei quali inediti, trovano un legame viscerale con la musica e le canzoni originali scritte da Meg. Camorra scava nell’anima di una città imperscrutabile. I filmati raccontano lo sviluppo del fenomeno camorristico tra gli anni Sessanta e Novanta: dalla subordinazione alla mafia, che nel dopoguerra gestiva in Campania il contrabbando di sigarette, fino all’avvento di Raffaele Cutolo che unifica il potere estorsivo in una sola grande organizzazione militare ed economica.
Francesco Patierno racconta:
“Con Camorra mi sono posto l’obiettivo di non fare un documentario storico né un reportage giornalistico, ma di trattare la materia con ritmo e stile propri del cinema, con la differenza di utilizzare materiale d’archivio al posto di filmati di finzione. Il film è ambientato in un momento storico preciso (tra gli anni Sessanta e Novanta), per trasmettere emozioni e informazioni in modo avvincente e non didascalico ma anche per utilizzare il passato come specchio del presente. Lo spettatore può stabilire, con la propria coscienza e sensibilità, la differenza tra resoconti di finzione – spesso poco veritieri o esageratamente spettacolari e fuorvianti – e un racconto basato su materiali reali, facce e ambienti rigorosamente veri. Il titolo, semplice e diretto, dimostra come non si sia voluto giocare sul tema, nemmeno con il sostantivo”.
Il Diario di Angela – Noi Due Cineasti
Fuori Concorso verrà invece presentato Il Diario di Angela – Noi Due Cineasti, il film-ricordo-racconto di Yervant Gianikian dedicato alla sua storia professionale e privata con la compianta collega Angela Ricci Lucchi. Il regista spiega: “ogni giorno, da sempre, Angela tiene un diario, scritto e disegnato, fatti pubblici, privati, incontri, letture. Scriveva tutto, compresi nostri lavori e il nostro ininterrotto lavoro sulla violenza del Novecento. Rileggo ora questi diari e rivedo il film-diario di tutti questi anni, sono rimasto da solo, dopo molti anni di vita e di lavoro d’arte insieme. Angela rivive per me nelle sue parole scritte a mano, con grafia leggera, che accompagnano i suoi disegni, gli acquarelli, i rotoli lunghi decine di metri. Guardo i nostri film privati, dimenticati. Registrazioni che stanno dietro al nostro lavoro di rilettura e risignificazione dell’archivio cinematografico documentario. La vita di ogni giorno, fatta di cose semplici, le persone vicine che ci accompagnano“.