Venerdì 26 ottobre inaugura la XI edizione di Archivio Aperto – la manifestazione che ogni anno apre le porte di Home Movies – Archivio Nazionale del film di famiglia di Bologna (via Sant’Isaia, 18) – con l’installazione Un Viaggio di Ritorno/A Journey Back di Lou Dematteis, fotografo e regista italo-americano e corrispondente di guerra per la Reuters dal Vietnam al Nicaragua, che porta per la prima volta in Italia in esclusiva per Archivio Aperto il suo “ritratto per immagini” dell’Italia, da lui realizzato negli anni Settanta.
Un Viaggio di Ritorno/A Journey Back è una suggestiva selezione delle immagini scattate nel suo primo viaggio in Italia, negli anni ’70: il ritratto di un Paese che si leccava le ferite dopo i tumulti del ’68, dal quale usciva profondamente cambiato, con nuovo slancio, tra mille contraddizioni. Durante quegli anni Lou, poco più che ventenne, visse e lavorò in Italia, documentandone la vita quotidiana e politica.
Domenica 28 ottobre la chiusura dell’installazione con la proiezione, alle 17.30, del documentario Crimebuster, pluripremiato racconto del viaggio di Dematteis alla ricerca della storia del padre Louis B. Dematteis, scomparso nel 1995, con il quale il fotografo ha avuto sin da bambino un rapporto difficile, fino alla rottura tra i due all’epoca della Guerra del Vietnam. Il documentario ci conduce dalle Alpi piemontesi all’isola di Ellis Island, ai paesaggi della California e alle strade di San Francisco, raccontando l’immigrazione, la storia di una famiglia e di due generazioni, la ricerca di giustizia e riscossa.
Il procuratore distrettuale e giudice Louis B. Dematteis era un uomo tutto d’un pezzo, un pilastro della comunità italo americana in un momento in cui il superamento degli stereotipi etniciera una sfida per le famiglie immigrate. Cresciuto nella Little Italy di Redwood City, si laureò all’età di 20 anni diventando il più giovane avvocato dello Stato. Come procuratore distrettuale negli anni ’40, fece scalpore in tutta la California per la sua attività di repressione e controllo del gioco illegale e della criminalità organizzata. È noto anche per aver dato il primo incarico legale a una giovanissima Sandra Day O’Connor, poi divenuta Giudice della Corte Suprema USA, quando nessuno glielo avrebbe dato perché donna.
Allevato coltivando l’orgoglio delle proprie origini italiane, Lou Dematteis è cresciuto ascoltando i racconti e le storie della prima generazione di immigrati: “mi piaceva ascoltare le storie sull’Italia e su come vivevano i miei nonni e la loro generazione negli Stati Uniti – racconta – crescendo, volevo davvero andare in Italia e, appena ho potuto, l’ho fatto. Una volta arrivato, mi sono sentito a casa“. Le bellissime e intense immagini realizzate in quegli anni hanno dato slancio alla sua carriera di fotografo e regista. “Portare le mie foto in Italia e il mio film Crimebuster, che tratta dell’immigrazione italiana e che in parte è stato girato nel vostro paese, è un sogno che si avvera“.
“Oggi, a distanza di oltre quarant’anni da quegli scatti e da quell’Italia, oltre all’evidenza del documento storico, di sapore fotogiornalistico, c’è il “documento emotivo”, il come eravamo, la coscienza di ciò che si è irrimediabilmente perduto. Come un album di famiglia, ci possiamo riconoscere in queste immagini, più o meno direttamente, padri, madri, figli e nipoti di quel tempo e di quel luogo. E anche per noi spettatori sarà un Viaggio di ritorno“. Così descrive il lavoro di Dematteis lo storico della fotografia e curatore Claudio Domini.