Al Teatro Elfo Puccini di Milano sarà in scena fino al 17 febbraio (informazioni e biglietti qui) Buon Anno, Ragazzi la brillante commedia – vincitrice del Premio Nazionale Enriquez 2018 per la regia e la drammaturgia – nata dall’incontro dell’estro visivo del regista Raphael Tobia Vogel e l’arguzia spiazzante e divertente dell’attore e drammaturgo Francesco Brandi. Insieme a quest’ultimo sul palco ci sono Loris Fabiani, Miro Landoni, Sara Putignano e una grande Daniela Piperno. Buon Anno, Ragazzi sarà in seguito dal 20 al 24 febbraio al Teatro Nuovo di Napoli e dall’1 al 3 marzo al Teatro Duse di Genova.
Buon Anno, Ragazzi
Lo spettacolo ruota attorno a Giacomo (interpretato da Francesco Brandi), un insegnante di filosofia, scrittore precario, compagno – di Clara (Daniela Piperno) – e padre ancora più precario, che si trova a passare da solo, per sua scelta, la notte di Capodanno. A poco a poco questa solitudine svanisce e la sua casa si riempirà di persone che, invece, per un motivo o per un altro, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno bisogno di lui, quantomeno hanno bisogno di dirgli qualcosa. O almeno, ci provano. I personaggi infatti sembrano non riuscire a dire la verità per quella che è, senza girarci troppo attorno. Cosa ci permette di uscire dalla nostra incapacità di dire la verità per quella che è? Cosa succede quando non si riesce ad essere come si vorrebbe, quando, nonostante il talento, “le ambizioni si infrangono sulla granitica e spiazzante realtà?” È a queste domande che Buon Anno, Ragazzi prova a dare risposta.
Gestire gli affetti
Buon Anno, Ragazzi è anche una riflessione sulla nostra difficoltà di gestire gli affetti, sulla nostra patologica incapacità di utilizzare un dizionario corretto, leale, e, perché no, dolce, con le persone che ci stanno più vicine, con le quali, invece, siamo capacissimi di scontrarci in una quotidianità che nella migliore delle ipotesi ci appare noiosa. Fino a quando però non arriva l’imprevisto, che ci spaventa e ci porta a un passo dal baratro e ci costringe a mettere in salvo, letteralmente e non, la nostra vita, che è l’unica cosa che non può mai passare in secondo piano.
Daniela Piperno, telento e ironia
Al fianco di Brandi, nel ruolo di sua madre, c’è un’eccezionale Daniela Piperno, capace, grazie al suo immenso talento e alla sua ironia, di restare impressa nel pubblico. Del resto gioca in “casa”: era il 1972 quando, insieme a Gabriele Salvatores, Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, ha costituito la compagnia il Teatro Dell’Elfo. Vederla su quel palco, dove tutto è iniziato, è sempre emozionante: si percepisce tutta la sua immutata passione e amore per il teatro. Per noi è stato un grande piacere scambiare insieme a lei due battute.
Buon Anno, Ragazzi, un grande successo di pubblico. Lei interpreta Clara. Ce la potrebbe presentare? Quanto c’è di Daniela Piperno in questa donna?
Clara è una donna tradizionale e, pur essendo un’insegnante, ha scelto la famiglia come centro della sua esistenza; si è dedicata al marito e al figlio che protegge. Di me c’è poco, ho una vita più sgangherata, forse la cosa che mi avvicina a Clara è l’insofferenza per la menzogna che la porta a fare gesti sconsiderati.
Cosa pensa del testo nato dal sodalizio tra Francesco Brandi e Raphael Tobia Vogel? Qual è l’aspetto che l’ha colpita di più?
Raphael e Francesco sono molto diversi ma li unisce il senso dell’assurdo che li porta a condividere il buffo della vita. Nello spettacolo, poi, si sono mischiati perfettamente il realismo di Brandi e lo sguardo “onirico” di Vogel.
In questa epoca di budget limitati, il cinema ha attinto sempre più spesso dal teatro. Secondo lei Buon Anno, Ragazzi ha del potenziale per diventare un film?
Sì, penso di sì. E’ il racconto di un interno famigliare normale, ci sono insofferenze, corti circuiti, cadute, tradimenti, litigi, rappacificazioni, il tutto giocato col tono della commedia e allora ci si identifica però ridendo.
Lo spettacolo parla di affetti, della necessità di dire le cose per come stanno. Per lei qual è il messaggio che deve arrivare al pubblico?
Mah, forse quello che arriva è che se uno ha costruito qualcosa insieme, val la pena di difenderlo piuttosto che farlo saltare in aria.
Intervista di Giacomo Aricò
Daniela Piperno inizia a Milano insieme a Gabriele Salvatores, Ferdinando Bruni e Elio De Capitani costituendo il Teatro Dell’Elfo. Dal 1985 al 1989 insieme a Lucia Vasini e Pia Engleberth dà vita al trio comico Sorelle-Sister. Lavora poi con Carlo Cecchi (La Locandiera, Finale di Partita, Sogno di Una Notte d’Estate, Misura Per Misurae nel recente La Dodicesima Notte) con Arturo Cirillo (La Notte è Madre Del Giorno), con Andrea De Rosa (Manfred), con Cristina Comencini (Est Ovest, oltre al film Quando La Notte), con Alessandra Cutolo (Desurrezione) e con Lucia Calamaro (L’Origine Del Mondo).
Dagli esordi con Guido Tosi (tv) e Sergio Corbucci (cinema) al presente: oltre al Teatro, la Piperno ha anche una lunga carriera tra piccolo e grande schermo. La commedia è il suo habitat: in tv l’abbiamo recentemente vista ne I Topi insieme ad Antonio Albanese (che l’aveva diretta nei film Il Nostro Matrimonio è in Crisi nel 2002 e in Contromano, 2018), al cinema ha preso parte a tante pellicole di successo, diretta da: F. Castellano e G. Moccia (il cult Il Ragazzo di Campagna, 1984), Enrico Oldoini (Anni 90, altro cult uscito nel 1992), Gennaro Nunziante (in Cado Dalle Nubi e Sole a Catinelle, trionfi al botteghino con Checco Zalone), Carlo Vanzina (Mai Stati Uniti, 2012), Neri Parenti (Colpi di Fortuna, 2013), Simone Godano (Marito e Moglie, 2017).