Il 18 aprile sarà disponibile in home video – distribuito da Koch Media – il film d’arte Michelangelo – Infinito di Emanuele Imbucci. Un ritratto avvincente e di forte impatto emotivo e visivo dell’uomo e dell’artista Michelangelo Buonarroti, genio indiscusso dell’arte universale. Il film sarà disponibile in Dvd e Blu-Ray 4k Ultra HD arricchito di contenuti speciali, tra cui il Dietro le Quinte e un’intervista all’attore che ha interpretato Michelangelo, ovvero Enrico Lo Verso.
Un genio assoluto
Genio assoluto dell’arte universale, uomo schivo e inquieto, capace di forti contrasti e passioni, autore di opere immortali ed ‘infinite’. Tutta la forza e la potenza della personalità di Michelangelo sono state delineate nel film in modo fedele attraverso le centinaia di Lettere e Rime che l’artista ci ha lasciato, e trovano eco nella cruda, spigolosa immensità della natura in cui è inserito il limbo da cui si svolge la narrazione di Michelangelo: un’imponente Cava di Marmo di Carrara, dove le fonti documentano che Michelangelo si recò a scegliere personalmente il marmo per i suoi capolavori: quella materia che, a detta dello stesso artista, “già conteneva in potenza la figura”.
Artista inquieto e appassionato
In questo ambiente materico, un limbo ‘congelato’ nel tempo presente, attraverso un fluire di ricordi, il personaggio di Michelangelo rievoca gli snodi principali della sua vita lunga, vivida e inquieta, i suoi tormenti più intimi, le passioni amorose, la ricerca della fede, le sue considerazioni su vita, morte ed arte. Il film ripercorre così la storia di Michelangelo e dei suoi capolavori immortali, partendo dai luoghi in cui tutto ebbe inizio, con l’aggiunta di una curiosa coincidenza: il 28 agosto del 1498 Michelangelo firmava il contratto per la Pietà Vaticana per la cui realizzazione si recò alle Cave di Carrara; nello stesso giorno, il 28 agosto 2017, sono iniziate le riprese di Michelangelo – Infinito sul set di quelle stesse cave di Marmo di Carrara (oggi Cava Calacata Borghini).
La guida di Giorgio Vasari
Il racconto della dimensione storico-artistica è affidato a Giorgio Vasari (qui interpretato da Ivano Marescotti), narratore qualificato e familiare della vita e delle opere del Buonarroti, che ebbe la fortuna di conoscere personalmente. Pittore, architetto e rinomato storico dell’arte, autore delle Vite de’ più Eccellenti Pittori, Scultori ed Architettori, Vasari accoglie lo spettatore all’interno di un grande teatro ellittico in legno che ricalca il modello dei teatri anatomici del XVI secolo (in particolare il teatro anatomico di Padova) in uso presso alcune università. Una scelta che deriva dal desiderio di fornire l’idea di una biblioteca della conoscenza. Dal suo limbo, Vasari ci guida con passione ed autorevolezza, calore e famigliarità, negli snodi del racconto, attraverso monologhi teatrali rivolti allo spettatore, in una lingua alta, raffinata, calda, avvolgente, adattata in italiano moderno dal suo Le Vite.
Un racconto su quattro livelli
La costruzione narrativa è strutturata su quattro livelli: un limbo concettuale, quello delle suggestive ed imponenti cave di Marmo di Carrara, in cui Michelangelo rievoca gli snodi principali della sua vita e i suoi tormenti più intimi; un limbo storico, quello di Giorgio Vasari, narratore qualificato e familiare della vita e delle opere del Buonarroti; le scene di ricostruzione storica della vita di Michelangelo, in cui lo ritroviamo ragazzo presso i Giardini di San Marco, o scorgiamo la realizzazione del David attraverso la struttura da lui progettata per nasconderlo alla vista, o a scegliere il marmo alle cave di Carrara o ancora alle prese con la realizzazione degli affreschi della Volta della Cappella Sistina e del Giudizio Universale; il cuore pulsante del film: il racconto delle opere immortali ed infinite dell’artista. Un’esperienza di pura poesia, che lascerà senza fiato.
Dialogo tra Cinema e Arte
Michelangelo – Infinito definisce un nuovo genere cinematografico, compiendo un decisivo passo in avanti nella trasformazione dei film d’arte Sky da documentari cinematografici a film ‘documentati’ (o film di ‘autorevole finzione’) che portano a compimento il dialogo tra mondo del cinema e mondo dell’arte, tra lo spettacolo del primo e l’emozione della seconda.
“Tutte le opere che Michelangelo fece sono così angosciosamente oppresse che paiono volersi spezzare da sole. Quando divenne vecchio giunse a spezzarle davvero. L’arte non l’appagava più. Voleva l’infinito”.
Auguste Rodin