Sabato 20 aprile è il 70° compleanno di Jessica Lange, tra le pochissime attrici capaci di vincere due Oscar sia come Non Protagonista che come Protagonista (rispettivamente, per Tootsie e Blue Sky). Sempre affascinante, donna di classe, Jessica Lange nella sua filmografia può vantare una sfilza di registi che va da Martin Scorsese a Tim Burton, passando per i due maestri incontrastati del free cinema inglese Tony Richardson e Karel Reisz , autori europei come Wim Wenders e Costa Gavras, e alcuni dei geni della New Hollywood degli anni Settanta: Bob Rafelson e i compianti Bob Fosse e Sidney Pollack. A questi vanno aggiunti Julie Taymor, Jim Jarmush e il maestro incontrastato del West End londinese Peter Hall. Secondo Jack Nicholson, è “la migliore attrice in America“.
Schiva, riservata, sensuale, eccezionale
Schiva, riservata, sempre lontana dalla luce facile delle serate di gala, dalla tentazione di prestarsi alla pubblicità, Jessica Lange debutta nel 1976 con il King Kong di De Laurentiis. In realtà si tratta di un falso debutto: l’attrice, malgrado il successo e la popolarità istantanea rifiuta da subito di diventare l’ennesima “babe” (bambola) del cinema americano e si ritira a New York a studiare. In questo periodo intreccia una relazione con Bob Fosse che le dà una parte piccola, ma incisiva in All That Jazz (1979). Interpreta Angelique, l’angelo della morte. Malgrado le continuino a arrivare offerte per film sexy o d’azione Jessica preferisce stare ferma. La sua carriera riparte nel 1981 quando Bob Rafelson e Jack Nicholson la provinano per Il Postino Suona Smpre Due Volte. Jessica sbaraglia la concorrenza, da Meryl Streep a Jill Clayburgh: a 32 anni prova finalmente che non solo è bellissima, ma ha talento da vendere.
Dal primo Oscar per Tootsie a Sweet Dreams
È grazie a questa prova che le arrivano due film fondamentali: Tootsie e Frances, (la storia di Frances Farmer, un vero tour de force recitativo e una parte desiderata da qualsiasi attrice di Hollywood). È il 1982 e Jessica viene candidata sia come Migliore Attrice Protagonista che come Non Protagonista : vince il suo primo Oscar per Tootsie, e con tre successi critici e commerciali si ritira per un anno pur di non accettare di lavorare in film che considera irrilevanti – primo fra tutti Ghostbusters. Sul set di Frances conosce Sam Shepard (suo futuro compagno) e decide di privilegiare la vita privata alla carriera. Torna nel 1984 in veste di produttrice e protagonista del bellissimo e sfortunato Country (il film denuncia il sistema di sovvenzioni da strozzinaggio delle leggi reaganiane ‘in favore’ degli agricoltori). Per la sua bellissima interpretazione si candida di nuovo all’Oscar e lo stesso le succede un anno dopo in quello che molti considerano il capolavoro di Jessica Lange: Sweet Dreams di Karel Reisz.
Film indipendenti e Broadway
Crimini del Cuore che la vede al fianco di Sissy Spacek e Diane Keaton è tratto dal premio Pulitzer di Beth Henley. È un successo così come lo è Music Box di Costa Gavras in concorso a Berlino e in gara per l’Oscar (Jessica perde in tutti e due i casi a favore dell’ottantenne Jessica Tandy, una caratterista degli anni quaranta al suo primo film da protagonista…). A questo punto Jessica sceglie un piccolo film indipendente, Far North (è il debutto dietro la macchina da presa di Shepard). Nel 1991, pur di recitare con Martin Scorsese e Robert De Niro (era stata scartata dal regista per Toro Scatenato in favore di Kathy Moriarty), Jessica accetta una parte ‘piccola’ in Cape Fear. È una decisione saggia, il film è un trionfo artistico e commerciale. Subito dopo, lascia di nuovo il cinema per una nuova sfida a Broadway e debutta in Un Tram Che Si Chiama Desiderio. I critici teatrali la snobbano: come è consuetudine, trovano che gli hollywoodiani siano arroganti. Ma come Blanche Dubois, l’attrice è sensazionale, tant’è vero che questo fiasco critico viene salvato a Londra: Jessica porta Blanche nel West End e la critica la esalta. Sempre qui, negli anni successivi, Jessica interpreta Lungo Viaggio Verso la Notte e Lo Zoo di Vetro.
Blue Sky, un Oscar da Protagonista
Ormai più che quarantenne, Jessica continua per la sua strada: meglio recitare in film indipendenti e poco commerciali di cui non ci si debba mai vergognare che inseguire il successo di pubblico a ogni costo. Arrivano così Blue Sky, l’ultimo film della gloriosa società di produzione Orion e il film postumo di Tony Richardson. Jessica vince qualsiasi premio ci sia in America: dal Golden Globe all’Oscar a tutti quelli delle associazioni di critici. In Inghilterra gira Rob Roy, convincendo tutti col suo perfetto accento scozzese, e poi interpreta la parte della cugina Bette in Cousin Bette – è un nuovo miracolo, senza trucchi, ma di sola recitazione, Jessica riesce a diventare brutta. Gira in Italia, a Cinecittà, Titus che vede il debutto nel cinema del nuovo genio di Broadway, la visionaria Julie Taymor.
Una grande attrice
In questi ultimi anni, tra cinema, teatro e tv, Jessica Lange ha scelto ed è stata scelta solo dai migliori registi: Tim Burton per Big Fish, Wim Wenders per Non Bussare Alla Mia Porta e Jim Jarmush per Broken Flowers. Non tutti i film saranno perfetti, ma dietro ogni scelta di Jessica non c’è il calcolo commerciale o il desiderio di esposizione a tutti i costi: Jessica accetta le sceneggiature in base alle parti, e ancora una volta vale la celebre battuta di Norma Desmond ‘non esistono piccole parti, ma piccoli attori’. E Jessica Lange è una grande attrice.