Giovedì 9 maggio Whale Pictures porta nelle sale A.N.I.M.A. il film diretto da Pino Ammendola e Rosario M.Montesanti il cui titolo è l’acronimo di Atassia Neuro Ipofisaria Monolaterale Acuta. Il film vede all’opera un vasto cast composto dallo stesso Ammendola e da: Adolfo Margiotta, Massimo Olcese, Andrea Roncato, Franco Oppini, Giorgio Gobbi, Maria Letizia Gorga, Massimo Corvo, Paolo Buglioni, Mino Caprio e tante altre voci eccellenti del doppiaggio italiano.
Il film
A.N.I.M.A. racconta le vicissitudini di Anio Modòr (Pino Ammendola), politico lontano anni luce dal concetto di “bene comune”, costretto a prendere coscienza delle conseguenze delle proprie azioni e della sua superficialità nel fare politica. Nel film, Anio Modòr entra in coma e si risveglia in una sorta di inferno laico, la “zona nera”: un vecchio aereo, un DC3 Dakota Douglas (l’aereo del film Casablanca) fermo su un piazzale sotto un terribile e interminabile temporale. Ad accoglierlo lo Steward K666 (Adolfo Margiotta) affiancato da una hostess (Clelia Rondinella) e da un Tutor (Massimo Olcese). Il tutor gli illustra il suo destino:, vedrà, per l’eternità, trasmessi su un monitor, le tristi e devastanti conseguenze delle sue azioni, da lui considerate veniali, ma che hanno condizionato la vita di tante persone creando danni irreparabili, senza che lui se ne sia mai reso conto.
Dopo aver visionato i primi peccati e le relative conseguenze, Modòr riesce a fuggire dall’aereo e, percorso un lungo tunnel, si trova davanti alla casa della sua infanzia. È il giorno del suo ottavo compleanno e Anio bambino sta festeggiando con la madre e il padre. Quel luogo onirico è una sorta di Paradiso, dove chi ha vissuto con altruismo ed amore per il prossimo, rivive i momenti più felici della propria vita e, dopo un lungo sonno, ne perde coscienza, per poterli rivivere all’infinito come se fosse la prima volta. Modòr viene poi processato da tre giudici, una donna, un barbone e un uomo di colore, che gli chiedono di riconoscere le proprie colpe.
L’onorevole si rifiuta e parla d ingiustizia, così verrà condannato a rispondere di fronte a Lui: colui che è più in alto di tutti. “Lui” è semplicemente lui stesso all’età di otto anni, che lo rimprovera dicendogli di essere stato cattivo e di aver fatto male i compiti. Quando il bambino lo congeda Modòr si sveglia dal coma con la consapevolezza che la sua condanna è solo rimandata, che il posto su quell’aereo è prenotato da sempre e per sempre.