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Forse è Solo Mal di Mare – Intervista a Simona De Simone: “Senza paura non si vive davvero”

Nato da un’idea di Matteo Querci, giovedì 23 maggio arriva al cinema Forse è Solo Mal di Mare, una commedia – diretta da Simona De Simone – dai toni romantici, con protagonisti un padre e una figlia le cui vicende si intrecciano tra il desiderio di fuga e l’amore per una terra unica, l’isola di Linosa. Il film vede la partecipazione di attori di eccellenza come Maria Grazia Cucinotta, Paolo Bonacelli, Barbara Enrichi, Annamaria Malipiero, Orfeo Orlando, Patrizia Schiavone, Cristian Stelluti, Francesco Ciampi e Beatrice Ripa.

Il film

Francesco (Francesco Ciampi), ex fotografo, è un uomo di quarant’anni, toscano, che dopo aver girato il mondo diventa pescatore a Linosa per amore di Claudia (Maria Grazia Cucinotta), la stessa che, dopo diciassette anni di matrimonio si allontana dalla famiglia in cerca di una vita fuori dall’isola. Anita (Beatrice Ripa) ha diciassette anni, è la figlia di Francesco e di Claudia, vive la sua vita con i compagni del liceo scientifico coltivando il sogno di diventare pianista. Francesco e Anita non possono fare a meno l’uno dell’altra ma le cose cominciano a cambiare quando la ragazza fa richiesta di iscrizione al conservatorio di Lugano e con l’arrivo della nuova insegnante, Laura (Annamaria Malipiero). Le vicende personali del padre e della figlia si intrecciano nell’attesa di una risposta che potrebbe cambiare le loro esistenze, tra riflessioni e ferite personali, sorprese e colpi di scena. Sullo sfondo una Linosa quasi deserta, fotografata in una stagione non turistica, animata dal mare a volte calmo e a volte mosso come gli animi dei pittoreschi abitanti occupati nelle loro esilaranti routine, con le loro indelicate attenzioni ma sempre pronti all’accoglienza.

Intervista a Simona De Simone

A dirigere Forse è Solo Mal di Mare è stata Simona De Simone. Per addentrarci nelle tematiche del film, abbiamo deciso di intervistarla.

Forse è Solo Mal di Mare esce al cinema il 23 maggio. Una storia di legami, di sogni infranti e di sogni da raggiungere. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Come definiresti la storia che hai diretto?

Il film è un viaggio tra le forze e le debolezze che appartengono ad ognuno di noi. Le vite degli abitanti di quest’isola si intrecciano, mettendo in luce timori, speranze, paure, gioie e sogni che quotidianamente ci troviamo ad affrontare. 

Maria Grazia Cucinotta

Maria Grazia Cucinotta

Francesco era un fotografo che ha mollato la carriera dopo aver incontrato Claudia. Ormai disilluso sull’amore, ecco che arriva Laura. Allo stesso modo, Anita, attende una lettera che può cambiarle la vita. Quanto è importante il destino in questo film? 

Più che il destino, credo sia importante il coraggio con cui ogni personaggio lo affronta. La piccola comunità si compone di individui che vivono la loro vita in maniera completamente diversa: c’è chi trascorre felicemente le sue giornate sull’isola senza troppe aspettative e chi, invece, di aspettative ne ha. Chi osa lasciarsi andare alla scoperta dell’imprevedibile e chi resta immobile, lasciando che il mare solletichi la sua anima.

E tu, fuori dal film, come vedi la vita? Siamo figli del caso o esiste un destino già scritto?

Personalmente vivo la vita come una sfida, un duello silenzioso e bellissimo con una serie di eventi che, giorno dopo giorno, danno vita alla nostra storia. Considero la mia una ricerca artistica quanto spirituale, nei miei viaggi ho avuto modo di incontrare guide maya, sciamani, maestri spirituali da cui ho imparato e imparo molto. Mi ritengo una persona fatalista, credo che ognuno di noi abbia una missione da portare avanti con estrema attenzione e gratitudine e che, per quanto incomprensibili siano certi eventi, niente accada per caso. 

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L’isola di Linosa è un personaggio del film. Chi ci vive la ama e la odia. Un fenomeno, purtroppo, che si allarga anche ad altre terre siciliane. Tu come definiresti Linosa?

Linosa è un luogo magico e selvaggio. Se dovessi definirla con una sola parola direi uno “specchio”, perché un posto isolato e incontaminato come quello non può che metterti a nudo. Vivere a Linosa, per un giorno, un anno o una vita significa entrare in contatto con il silenzio, la calma e una natura prorompente, elementi che, alle volte, come accade anche nel film, possono dar vita al desiderio di scoprire cosa ci sia oltre il mare, ad un tormento interiore che non è facile mettere a tacere.

Nel film, padre e figlia hanno un rapporto speciale. Entrambi hanno paura di sbagliare, di “lanciarsi” definitivamente. Quanto è importante questo aspetto nel film? Solo affrontando le proprie paure si può provare a vivere davvero. Giusto?

Credo di sì. E sono proprio quelle paure, quei dubbi, quelle attese spesso a diventare i nostri più bei ricordi, perché ci permettono di compiere azioni che scopriremo essere state determinanti, nel bene o nel male, per la nostra vita. 

Francesco Ciampi e Beatrice Ripa

Francesco Ciampi e Beatrice Ripa

 Cosa speri di trasmettere agli spettatori che verranno a vedere il film?

Spero che gli spettatori si lascino condurre su questa roccia sperduta nel Mediterraneo per riscoprire il valore delle relazioni umane e per riassaporare la bellezza delle storie semplici, come le nostre, che non sempre hanno bisogno di effetti speciali.

Intervista di Giacomo Aricò 

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