Da giovedì 19 settembre sarà nei nostri cinema Selfie Di Famiglia, la nuova commedia di Lisa Azuelos con protagoniste Sandrine Kiberlain e Thais Alessandrin (la vera figlia della regista). La pellicola è il tenero ritratto di una famiglia moderna e l’autentica testimonianza dell’amore sconfinato di una mamma single per i propri figli.
Il film
Héloïse (Sandrine Kiberlain) è una “super-mamma” single: ha tre figli, un ristorante da mandare avanti e all’occasione, perchè no, anche qualche amante. Ma la diciottenne Jade (Thais Alessandrin), la più giovane di casa, presto lascerà il nido per continuare i suoi studi in Canada. Mentre la partenza di Jade si avvicina, Héloïse ripensa ai loro ricordi e si improvvisa regista filmando con il suo telefono i loro momenti insieme prima del viaggio, rendendoli unici grazie alla complicità che ha sempre saputo creare con sua figlia, “la sua piccola”. Ripercorrendo i ricordi più preziosi che ha dei figli, dall’infanzia all’età adulta, Héloïse comprenderà che è il momento di dare un nuovo slancio alla sua vita e di essere sé stessa in un modo nuovo.
Lisa Azuelos
Vi presentiamo qui sotto un estratto dell’intervista rilasciata dalla regista Lisa Azuelos.
I tuoi film hanno spesso una dimensione autobiografica. In Selfie Di Famiglia ancora di più…
Avrei difficoltà a fingere il contrario, specialmente perché in questo film mia figlia interpreta il suo ruolo! È così che va: non ho immaginazione, ma quando mi succede qualcosa di importante prendo la mia vita, la agito un po’ e vedo cosa succede. Sembra che più parlo della mia vita, più le persone sentono che sto parlando della loro. Forse perché sono sincera, ed è la sola cosa che conta. Penso che tutti viviamo, più o meno, le stesse emozioni e il mio lavoro è quello di trovare le parole giuste per raccontarle. Si tratta di trasmettere dell’amore, niente di più e niente di meno.
L’idea del film è arrivata all’apertura della lettera d’ammissione di tua figlia diciassettenne all’Università in Canada?
No, questo è successo dopo. Il primo clic è stato grazie al film Boyhood. La scena in cui Patricia Arquette affronta suo figlio che fa i suoi bagagli e parte, senza voltarsi indietro, mi ha affascinato. Ho pensato: “Quindi è così? Un giorno se ne vanno, è finita, è quello che mi succederà?“. Mia figlia, all’epoca, studiava al liceo e già pensava di frequentare l’Università in Canada. Ho capito, con urgenza, che dovevo prepararmi a quel momento: quindi ho iniziato a filmarla con il mio telefono. Ho iniziato a filmare tutto, sempre, in modo da ottenere una traccia di questa vita familiare che è al centro della mia esistenza, da 25 anni. Ho ore e ore di filmati con momenti esilaranti di Thaïs. All’inizio volevo realizzare un film da questi video, ma alla fine ho scritto questa storia, in maniera naturale. Nei miei video mancava ancora un personaggio importante: la madre!
Héloise è una super-mamma single. È anche la prospettiva di ritrovarsi sola che rende più dura la partenza della figlia più piccola?
Il padre, interpretato da Yvan Attal, si è rifatto una vita all’estero e per questo è meno presente nella vita dei figli. Volevo parlare dell’affidamento congiunto dal punto di vista della madre… perché è quello che conosco meglio! Per quanto ne so questo è il primo film sull’argomento, che riguarda sempre più persone, e che ha conseguenze sul modo in cui alleviamo i nostri figli, sui legami speciali che creiamo… per quanto mi riguarda sono stata una delle prime promotrici dell’affidamento congiunto, quindici anni fa. Ciò significa che non ci sono alimenti, quindi le donne sono costrette a prendersi cura di sé stesse finanziariamente, ma allo stesso tempo i bambini non devono vivere la “doppia punizione” di essere privati della famiglia in cui sono cresciuti e del loro padre. Nel film voglio parlare alle madri single, condividere la mia esperienza. Credo che vivere in una relazione non cambi la sensazione di nostalgia che si prova quando il figlio più piccolo lascia il nido. Sposato o single, ogni genitore deve affrontare la questione, prima o poi.
Héloise soffre per la partenza della sua “bambina”. Si trova a vivere come sulle montagne russe, finendo per accettare la situazione. C’è qualcosa di simile, in tutte le madri, quando è ora di voltare pagina?
Educare i propri figli è la somma di molte piccole cose: risvegli notturni, risate, problemi scolastici, giocattoli in disordine, preoccupazioni per il loro futuro. E tutto questo, alla fin fine, fa una vita. Héloïse sta camminando verso il suo futuro, finalmente realizzata, con gioia. Certo, ci sono tante lacrime ma anche una forma di sollievo: constatare che i propri figli sono pronti a prendere il volo significa che abbiamo fatto un buon lavoro. E possiamo andare avanti. Essere madre è la più bella storia della mia vita, ma voglio ritrovarmi di nuovo come donna. Oggi, più che mai, mi sento pronta a passare un po’ di tempo con un uomo. È un messaggio che ho voluto trasmettere alle giovani madri… non sentitevi in colpa! Anche se siamo spesso impotenti, anche se ci chiediamo come faremo, beh, ci riusciremo, ve lo prometto. I dubbi e i sacrifici li dimentichiamo, la gioia rimane.