Il 19 settembre, distribuito in Italia dalla Mediterranea Productions, nelle nostre sale arriverà Eat Local – A Cena Coi Vampiri, l’opera prima di Jason Flemyng, acclamato attore britannico che esordisce dietro la macchina da presa con un thriller soprannaturale pieno d’azione e dark humour. Il cast è composto da grandi attori inglesi, tra cui Freema Agyeman, Charlie Cox, Mackenzie Crook Annette Crosbie, Tony Curran, Dexter Fletcher, Ruth Jones Lukaz Leong, Jordan Long Eve Myles, Johnny Palmiero, Robert Portal, Vincent Regan e Billy Cook.
Il film
Una volta ogni 50 anni i vampiri britannici si riuniscono in una tranquilla fattoria per discutere di territori controllati, controverse varie, eventuali minacce e per approvare nuove misure per garantirsi scorte alimentari. In questa riunione i vampiri dovranno discutere inoltre l’aggiunta di un nuovo membro. Il ragazzo prescelto è Sebastian Crockett (Billy Cook), attirato nella fattoria dalla sexy Vanessa (Eve Myles). Sfortunatamente per tutti proprio il colonnello delle forze speciali ammazza vampiri Bingham (Robert Portal) è venuto a conoscenza della riunione segreta ma avendo sottovalutato il reale pericolo non ha con se abbastanza uomini per affrontare la congrega di vampiri. La sopravvivenza dei soldati e di Sebastian è a serio rischio e la priorità diventa arrivare, possibilmente vivi, all’alba.
I vampiri sono come noi
Basata sulla sceneggiatura originale e tagliente (come i denti dei vampiri) di Danny King, la pellicola è la perfetta sintesi tra le storiche pellicole Distretto 13 – Le Brigate Della Morte di John Carpenter e Intervista Col Vampiro di Neil Jordan, risultando un cross-over pieno di risate e schizzi di liquido rosso. I succhia sangue di questo racconto non sono misteriosi e impalliditi con mantelli lunghi e voluminosi. Loro sono esattamente come noi esseri umani solo con il dono della vita eterna e fame di sangue fresco. Hanno delle regole e delle leggi oltre ad un codice nella loro società. Proprio come noi ognuno di loro ha dei difetti e delle stranezze che li rendono particolari.
Umanizzare l’inumano
Eat Local inoltre riflette sulla mitologia dei vampiri andando oltre la solita retorica del bene e del male. Non ci sono divisioni tra il bene ed il male, non c’è bianco e non c’è nero in quanto, come affermato da Dexter Fletcher, “Il film riesce a umanizzare l’inumano”. E, se da un lato, in mezzo a scontri corpo a corpo ed evidenti sguardi alle dinamiche da cineVgame, non manca neppure un evidente sottotesto-attacco relativo alle industrie farmaceutiche, dall’altro non viene dimenticata la tematica dei migranti, anch’essi motore della nostra società.