Film d’apertura della 76. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, giovedì 10 ottobre arriva nelle nostre sale Le Verità, il film diretto da Kore-eda Hirokazu e interpretato da un super cast composto da Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke.
Il film
Fabienne (Catherine Deneuve) è una star del cinema francese circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando pubblica la sua autobiografia, la figlia Lumir (Juliette Binoche) torna a Parigi da New York con marito (Ethan Hawke) e figlia. L’incontro tra madre e figlia si trasformerà velocemente in un confronto: le verità verranno a galla, i conti saranno sistemati, gli amori e i risentimenti confessati.
Kore-Eda Hirokazu racconta…
“Se ho osato raccogliere la sfida di girare il mio primo film fuori dal mio paese, in una lingua che non è la mia e con una troupe interamente francese, è solo perché ho avuto la grande fortuna di incontrare attori e collaboratori che hanno voluto realizzare questo film insieme a me. È stata Juliette Binoche ad accendere la scintilla iniziale. Ci conoscevamo già da qualche tempo quando venne in Giappone nel 2011 e sostenne che un giorno avremmo fatto qualcosa insieme. Quella sua proposta è stato il punto di partenza di questo progetto. Dunque vorrei cominciare manifestando il mio rispetto e la mia gratitudine per la sua audacia“.
“Alla base della sceneggiatura c’è una commedia che avevo iniziato a scrivere nel 2003 su una notte nel camerino di un’attrice teatrale che si sta avviando verso la fine della sua carriera. Ho finito col trasformare quella pièce in una sceneggiatura cinematografica che racconta la storia di un’attrice del grande schermo e di sua figlia che aveva rinunciato ai suoi sogni di diventare attrice. Durante il processo di riscrittura, ho più volte chiesto a Catherine Deneuve e a Juliette Binoche qual è la vera essenza della recitazione e sono state le loro parole a nutrire la sceneggiatura e a darle vita. Se una fresca brezza di allegria e di libertà percorre Le Verità, malgrado la storia si svolga prevalentemente all’interno della casa di famiglia, è sicuramente merito del fascino di Catherine e di Juliette e della dolcezza pervade il racconto dall’inizio alla fine“.
“Volevo fare un film che non fosse solo serio, ma anche leggero, in cui potessero coesistere i toni drammatici e quelli comici, come avviene nella vita reale. Volevo che la storia fosse ambientata in autunno perché desideravo sovrapporre gli stati d’animo della protagonista alla fine della sua vita ai paesaggi urbani di Parigi a fine estate. Spero che gli spettatori osservino come la vegetazione del giardino muta impercettibilmente con l’approssimarsi dell’inverno, accompagnando madre e figlia e dando colore a quel momento della loro esistenza“.
“Cosa rende una famiglia una famiglia? La verità o le bugie? E cosa scegliere tra una crudele verità e una dolce bugia? Sono le domande che non ho mai smesso di pormi facendo questo film. Spero che chiunque lo veda colga l’opportunità per trovare la propria risposta“.