Dopo essere stato presentato Fuori Concorso poco più di un anno fa alla 75. Mostra del Cinema di Venezia, dal 13 al 16 ottobre arriva nelle sale italiane Pepe Mujica – Una Vita Suprema, il documentario che Emir Kusturica ha diretto sulla figura dell’attivista politico, e sognatore, José Pepe Mujica che si è fidato dell’acclamato regista serbo per raccontare il suo percorso di vita, unendosi a lui in un dialogo intimo che esplora il significato del suo impegno politico e della sua avventura poetica.
Il documentario
Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore. “El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità. Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico. Una Vita Suprema è il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici.
La visione di El Pepe
Le riprese sono cominciate nel 2014, durante gli ultimi mesi di Mujica come presidente e i suoi primi giorni dopo aver lasciato la carica, mentre lavora nella sua fattoria, porta a spasso il suo cane e si prende cura dei suoi fiori. Kusturica cattura la visione unica di El Pepe sulla politica, l’economia e il mondo in cui viviamo. Kusturica e Mujica condividono una serie di conversazioni nella fattoria del presidente, passeggiando per i quartieri più poveri dell’Uruguay, presso la sede delle Nazioni Unite o andando in giro nel famoso Maggiolino VW del 1987 di El Pepe. Il film segue anche Mujica in Costa Rica, Messico, Washington DC e New York, dove tiene conferenze e avverte il mondo delle fatali conseguenze del capitalismo contemporaneo. Durante tutto il film, Kusturica ci dà un’idea della visione del pianeta di El Pepe e delle lotte di potere, condividendo gli ideali che Mujica ha sostenuto per tutta la sua vita.
Prigioniero politico
La carriera politica di El Pepe è inseparabile da una vita personale segnata dall’austerità e condivisa dalla sua eterna compagna, l’attuale vicepresidente uruguaiano Lucía Topolansky. Incontriamo anche i suoi amici e compagni politici, molti dei quali furono imprigionati con lui durante la dittatura dell’Uruguay. Mujica racconta a Kusturica della sua esperienza come prigioniero politico negli anni ’70, durante un periodo di terrorismo di stato in tutta l’America Latina. Dalla sua prima prigione, ora trasformata in un centro commerciale, El Pepe ricorda gli anni in cui il suo nome di battaglia era Facundo ed essere un giovane rivoluzionario significava lavorare per una società egualitaria libera da fame, ingiustizia e ricchezza oscena. El Pepe non ha mai lasciato svanire questi ideali e lo hanno reso il presidente più atipico del mondo: ha donato il suo stipendio alle comunità povere, non ha mai lasciato la sua fattoria e non ha mai usato una cravatta o una carta di credito.
C’è ancora posto per gli ideali
Combinando il suo ruolo in carica con la sua passione per la coltivazione di fiori, ha trasformato l’Uruguay in un modello per politiche innovative e progressiste in settori come la gestione ambientale e la marijuana legalizzata. Concentrandosi più sul futuro che sul passato, Emir Kusturica cattura una vita di impegno etico con semplicità e grande bellezza dimostrando che, anche in questo mondo, c’è ancora posto per le utopie.
Emir Kustrurica racconta…
“Raggiungere un’utopia richiede un cambiamento fondamentale di consapevolezza. Attraverso il suo percorso di vita e l’esempio personale, Jose Mujica dà speranza al raggiungimento degli ideali. L’amore di Mujica per la vita e la natura è al centro della sua ideologia. Profondamente colpito da lui e dal suo lavoro, triste che il mio paese non abbia mai avuto un simile presidente, e in una celebrazione di utopia e virtù, ho realizzato questo film. Sono interessato all’uomo che è felice di guidare il suo trattore e lavorare nella sua fattoria, un uomo con una devozione scientifica per i suoi fiori e che, allo stesso tempo, ha avuto un forte impatto sul mondo della politica proprio perché è così unico. Di tutti i rivoluzionari, Mujica è quello di maggior successo. È un filosofo con una mente pratica“. Il film racconta l’esperienza umana di essere un membro di un gruppo di guerriglia urbana avendo la calma e la saggezza per ripensare il mondo contemporaneo. Ogni volta che Mujica è sullo schermo, puoi sentire l’umanità e la gentilezza che emana da lui. Vengo dall’Est Europa. Credetemi: nemmeno nelle democrazie più consolidate trovi un Mujica. I presidenti di solito finiscono in prigione, scappano o si nascondono. Diventano ricchi. Mujica è l’opposto. È davvero unico“.