Dal 5 al 17 novembre al Teatro Argentina di Roma Valter Malosti porta in scena, per la prima volta senza mediazione, l’inconfondibile voce salda e mite del Primo Levi di Se Questo è un Uomo, un monologo ininterrotto che rende la parola protagonista e restituisce a questa irripetibile opera prima la sua dimensione di opera acustica: una voce nuda che riproduce la babele del campo di concentramento – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.
La voce di Primo Levi
La voce di Primo Levi è la voce che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz: la voce che da oltre settant’anni, con Se Questo è Un Uomo, racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. È una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: «considerate che questo è stato». Nel centenario della nascita di Levi, il direttore di TPE – Teatro Piemonte Europa Valter Malosti firma la regia e l’interpretazione di uno spettacolo in cui porta per la prima volta in scena direttamente la voce di questa irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo: quella voce senza alcuna altra mediazione. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.
Un’opera scabra e potente
La condensazione scenica del testo è stata curata da Domenico Scarpa e dallo stesso Malosti. La voce è quella del testimone-protagonista, ma i suoi registri sono molti. La voce di Se Questo è Un Uomo contiene in realtà una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero. Questi registri, questi fotogrammi del pensiero nel suo divenire sono la vera azione del testo. Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, “a parte” cognitivi. «Volevo creare un’opera – dice Malosti – che fosse scabra e potente, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra. Spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratti dall’opera poetica di Levi detti o cantati».
La messinscena
La scena è di Margherita Palli, che ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». Le luci sono di Cesare Accetta, i costumi di Gianluca Sbicca, i video di Luca Brinchi e Daniele Spanò. In scena con Malosti i performer Antonio Bertusi e Camilla Sandri. Il progetto sonoro curato da Gup Alcaro è fondamentale in questa riscrittura scenica: Se questo è un uomo è infatti un’opera acustica. A fare da contrappunto di pura e perfetta forma i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento. L’immagine guida è opera del disegnatore e fumettista Pietro Scarnera, che ha rielaborato appositamente per la messa in scena di Se Questo è Un Uomo una tavola del suo graphic novel Una Stella Tranquilla. Ritratto Sentimentale di Primo Levi.