Dopo La Bella Gente, Gli Equilibristi e I Nostri Ragazzi, Ivano De Matteo torna a inquadrare senza pietà l’ipocrisia della società borghese in Villetta Con Ospiti, pellicola che il regista ha anche sceneggiato insieme a Valentina Ferlan e che uscirà nei cinema giovedì 30 gennaio 2020. Il nutrito cast della pellicola ha visto all’opera: Marco Giallini, Michela Cescon, Massimiliano Gallo, Erica Blanc, Cristina Flutur, Monica Billiani, Ioan Tiberiu Dobrica, Bebo Storti e Vinicio Marchioni.
Il film
Ventiquattr’ore per raccontare una splendida famiglia borghese e una ricca cittadina del nord Italia. Di giorno le nostre signore e i loro mariti ostentano pubblica virtù ai tavolini dei caffè. Poi, di notte, la commedia scivola nel noir ed esplode il lato oscuro della provincia in un susseguirsi di meschinità e violenze. I sette vizi capitali incarnati dai sette protagonisti si palesano ai nostri occhi quasi con innocenza. Nessuno è accusabile di nulla anche se, tutti insieme, si macchieranno del peggiore dei peccati.
L’idea di Valentina Ferlan e Ivano De Matteo
“Ogni nostra sceneggiatura nasce dalla realtà che ci circonda. Da un articolo di giornale, dal racconto di un amico. Villetta Con Ospiti era nell’aria da un paio d’anni. Da quando, ridondante come una minaccia, si è iniziato a parlare in modo ossessivo della difesa personale, delle armi in casa. Poi un fatto di cronaca della provincia italiana ci aveva particolarmente colpiti: un fatto efferato in un contesto perbene. Ed è proprio da qui che è nata l’idea di narrare con candore e leggerezza una storia nera, cattiva. Una storia che avesse come protagonisti gli emblemi positivi della nostra società: un uomo di successo, una madre di famiglia, un prete, un poliziotto, un medico. Quelle figure da cui ci si aspetta solo del bene. Abbiamo gettato in mezzo a loro uno straniero che mettesse in pericolo gli equilibri, che facesse scattare in questi personaggi il bisogno di tutelare ciò che possiedono e ciò che sono. Ci siamo chiesti come avrebbero reagito, se fossero riusciti a salvaguardare i propri principi, la propria umanità. Esiste una risposta “giusta” e poi esiste quella scomoda, che ci vergogniamo anche solo a pensare. Ed è di questa che parla la sceneggiatura“.
Ivano De Matteo racconta…
“La difesa personale era un tema che volevo affrontare da tempo. Senza voler accusare o dare giudizi. Raccontando in modo semplice come la paura di perdere tutto ci possa far compiere atti impensabili, di cui non ci ritenevamo capaci. E disegnando personaggi controversi, difficili da catalogare. Perché sono loro quelli che, da sempre, destano in me maggiore interesse. Ho strutturato la storia in ventiquattr’ore. Un esterno/giorno, nei luoghi simbolo di una piccola cittadina del nord, ricca e pacifica. Il racconto qui è solare, luminoso, pieno di buone intenzioni. Con i protagonisti che mostrano il loro lato migliore. Con i toni, i colori e le sonorità della commedia delle apparenze. Poi si cade nell’interno/notte, nello spazio chiuso di una villetta, come fossimo finiti in un imbuto. Qui la storia diventa dura, violenta. I personaggi vengono riuniti, rinchiusi senza la possibilità di sfuggire e portati a trasformarsi, facendo uscire il loro lato irrazionale. Quello che li fa decidere senza ragionare, solo per la salvaguardia di se stessi e di ciò che possiedono. E, come nel teatro da camera, la distanza tra attore e pubblico sembra sparire e le verità di ognuno vengono intimamente liberate“.