Il mondo lo conosce e ricorda soprattutto per la sua interpretazione di Santino Corleone, il violento primogenito di Don Vito ne Il Padrino di Francis Ford Coppola (1972), una prova che gli valse anche una candidatura all’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Eppure James Caan, nato esattamente 80 anni fa a New York (che ora sta vivendo giorni drammatici), ha lasciato il segno in tanti altri film, tanto da meritarsi, il 16 agosto 1978, una stella sulla Hollywood Walk of Fame.
Dagli esordi all’incontro con Francis Ford Coppola
Due anni dopo il primissimo esordio sul piccolo schermo (esordì nella serie Gli Intoccabili, 1962), e un anno dopo il suo primo film (Irma La Dolce di Billy Wilder, non fu accreditato) James Edmund Caan nel 1964 entrò ufficialmente nel mondo del cinema nei panni di un criminale in Un Giorno Di Terrore, thriller firmato da Walter Grauman. Seguirono i western Doringo! (1965) e soprattutto El Dorado (1966, con John Wayne, regia di Howard Hawks), ma i primi riconoscimenti giunsero per la sua interpretazione di un giocatore di football che ha subito danni al cervello nel film Non Torno a Casa Stasera del 1969 di Francis Ford Coppola (un ruolo che affrontò anche nell’apprezzatissimo film per la tv La Canzone di Brian), illustre cineasta che nel 1972 lo chiamò, come scritto sopra, per il primo capitolo de Il Padrino, nei panni di Sonny.
Dagli anni del successo alla depressione
Dal 1973 al 1982 recitò in molti film, evitando di fossilizzarsi nella parte del “mafioso”. Tra gli altri, ricordiamo: da 40.000 Dollari Per Non Morire (1974, di Karel Reisz) a Rollerball (1975, Norman Jewison), da Killer Elite (1975, di Sam Peckinpah, in coppia con Robert Duvall) a Quell’Ultimo Ponte (1977, di Richard Attenborough), da Un Altro Uomo, Un’Altra Donna (1977, di Claude Lelouch) a Strade Violente (1981, di Michael Mann, lui interpreta un ladro professionista). Nel 1980 diresse Li Troverò Ad Ogni Costo, il suo primo film da regista che racconta la storia di un padre alla ricerca del figlio perso a causa del programma di protezione testimoni. Nel 1982, prende parte come attore a C’è…Un Fantasma Tra Noi Due (di Robert Mulligan). Poi il nero: sua sorella morì e lui cadde in depressione. Cominciò ad abusare di cocaina, per cinque anni non recitò più.
Da Misery a Ed Deline fino al presente
Una pausa dolorosa che si interruppe nel 1987 quando Francis Ford Coppola, suo amico, lo volle, nella parte di un sergente, per Giardini Di Pietra, una pellicola sugli effetti della Guerra del Vietnam sul fronte. Da lì in avanti arrivarono film di successo, come Alien Nation (1988, di Graham Baker), Dick Tracy (1990, di Warren Beatty) e soprattutto Misery Non Deve Morire (1990, di Rob Reiner, al fianco, o meglio, sotto tortura di una folle Kathy Bates, da Oscar), film horror tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Seguirono altri film, su tutti: Mi Gioco La Moglie…a Las Vegas (1992, di Andrew Bergman), L’Eliminatore – Eraser (1996, di Chuck Russell, lui è l’antagonista di Arnold Schwarzenegger), Marlowe – Omicidio a Poodle Springs (1998, film per la HBO di Bob Rafelson, lui è Philip Marlowe), City Of Ghosts (2002, di Matt Dillon), Dogville (2003, Lars von Trier). Da ricordare anche Las Vegas, la serie tv (dal 2003 al 2007) che lo ha visto interpretare il protagonista “Big Ed” Deline.
Tra 2000 e 2020 incluso, ha recitato in 36 film e in 13 serie tv, andandosi a riprendere quegli anni passati al buio, in attesa della luce in fondo al tunnel (proprio come la “sua” New York adesso).