Eagle Pictures contribuisce alla campagna #iorestoacasa e dal giorno di Pasqua, 12 aprile, porta, per quattro settimane, la commedia on the road Un Figlio Di Nome Erasmus di Alberto Ferrari nelle case degli italiani attraverso le principali piattaforme Video On Demand (Sky, TimVision, Chili, Google Play, YouTube, Rakuten TV, Huawei Video e Infinity). . L’opera – interpretata da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis e Daniele Liotti – oltre ad essere la prima produzione cinematografica targata Eagle, sarà anche il primo lungometraggio italiano ad alto budget a intraprendere la strada del debutto in streaming, saltando in questo modo il passaggio nelle sale cinematografiche (previsto per il 19 marzo scorso), chiuse in seguito alle note ordinanze.
Il film
Quattro amici quarantenni − Pietro, Enrico, Ascanio e Jacopo (Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis e Daniele Liotti) − vengono chiamati a Lisbona per il funerale di Amalia, la donna che tutti e quattro hanno amato da ragazzi quando facevano l’Erasmus in Portogallo. Amalia ha lasciato un’inaspettata eredità: un figlio concepito con uno di loro. Ma chi è il padre? Aspettando i risultati del test del DNA, i quattro amici decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio ventenne e intraprendono un rocambolesco ed emozionante viaggio attraverso il Portogallo insieme ad una ragazza che si offre di aiutarli.
Alberto Ferrari racconta…
“Mi ha sempre affascinato indagare i confini che ci fanno cambiare improvvisamente, che determinano i nostri punti di non ritorno e le nostre svolte esistenziali. E osservare poi le ricadute che questi hanno sugli altri e sul mondo che ci sta intorno. Lo straordinario che invade il nostro quotidiano e lo cambia per sempre. Sia in dramma, sia in commedia. Ho scritto Un Figlio di Nome Erasmus per questo, per immaginare come si reagisce all’arrivo di una notizia che davvero ti rovescia la vita in un secondo. Non una notizia tragica, nessuna malattia diagnosticata, nessun lutto improvviso. Una notizia positiva, almeno in sé. Essere padre“.
“Nella sceneggiatura ho voluto poi cercare di raccontare il tutto in forma di commedia, dove la volgarità della vita e delle sue ricadute esistenziali e narrative è pressoché assente o relegata sottotraccia, a definire una lieve sensazione, necessaria, ma mai esplicita. Il tono e il ritmo dei dialoghi corrono in questa direzione. Della leggerezza. Dove la semplicità del comunicare non vuole mai essere solo fornire un’informazione per far proseguire il racconto ma anche e soprattutto trasferire uno stato d’animo. Quindi lievità assoluta ma profondità di comunicazione. Con tutti gli appuntamenti comici propri della commedia innescati e rispettati, sia quelli importantissimi di situazione, sia quelli di dialogo e di battuta“.
“Un Figlio di Nome Erasmus non è una commedia giovanilistica ma una commedia per tutte le età. Un divertimento intelligente per chi l’Erasmus l’ha sentito nominare, per chi l’ha vissuto e per chi lo sta vivendo ora; una parola che ormai da parecchi anni in Europa evoca e rende familiare nel titolo del film anche il soggetto per tutti. Un profondo respiro internazionale è quello che il tema del film – l’Erasmus – richiede. E tra tutte le nazioni che partecipano al Progetto Erasmus, il Portogallo aveva in sé la forza, l’unicità e la poesia che la sceneggiatura necessitava per completarsi“.
“Come in una sorta di macchina del tempo, i personaggi del mio film si troveranno di nuovo in Portogallo, in quei luoghi, cambiati certo, ma profondamente gli stessi, per ritrovare il senso unico del proprio cammino nella vita. Il viaggio che faranno attraverso il Portogallo è metafora di un viaggio profondo dentro se stessi. Dalla colorata, fantastica Lisbona a Figueira, da Foz a Cabo Espichel, passando per boschi, strade sull’oceano e paesi carichi di tradizione. Tutto questo per far sì che l’arco di trasformazione, che coinvolgerà i personaggi, possa completarsi in ognuno di loro, innescando un cambiamento destinato a rivoluzionare in positivo la propria vita“.
“La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente. È un viaggio dello spirito attraverso la materia, e poiché è lo spirito che viaggia, è in esso che noi viviamo”.
Fernando Pessoa