Interpretato da due attrici in stato di grazia, Michelle Williams e Julianne Moore, dal 27 agosto Koch Media e Lucky Red distribuiscono in home video – in Dvd e Blu-ray – Dopo Il Matrimonio, il film diretto da Bart Freundlich basato sull’omonima pellicola, candidata all’Oscar, della regista danese Susanne Bier. Il film celebra il complesso potere di trasformazione dei legami umani più primordiali e la perpetua espansione del concetto di famiglia.
Il film
Come sotto la spinta di una forza ineluttabile, Isabel (Michelle Williams), direttrice di un orfanotrofio in un bassofondo di Calcutta, ha dedicato la vita ad aiutare i bambini indigenti. È anche diventata una sorta di madre sostitutiva per un vulnerabile ragazzino di sette anni, Jai (Vir Pachisia): i due hanno un legame così profondo da essere quasi inseparabili. Nonostante Isabel abbia passato anni a lavorare con la collega Preena (Anjula Bedi) per racimolare donazioni, l’orfanotrofio rischia la bancarotta. Proprio quando la situazione sta per precipitare, Preena riceve una lettera da una potenziale finanziatrice facoltosa che esige che Isabel vada a New York a presentarle il progetto di persona. All’inizio Isabel tentenna di fronte alla richiesta della filantropa che non offre garanzie, ma poi si lascia convincere da Preena e torna nella città dove non metteva volutamente piede da più di vent’anni.
Una volta a New York, Isabel si trova disorientata tanto dallo sfarzoso hotel che le hanno prenotato, quanto dall’incontro con la potenziale benefattrice, Theresa Young (Julianne Moore), una magnate dei media multimilionaria. Fra lo scintillante grattacielo da cui la businesswoman dirige i proficui affari e la splendida tenuta sulla Oyster Bay dove vive felice con il marito artista, Oscar Carlson (Billy Crudup), la figlia ventunenne, Grace (Abby Quinn), e i gemelli di otto anni Theo e Otto, la vita di Theresa sembra assolutamente perfetta. Ma anche se le loro esistenze in apparenza sono agli antipodi, Isabel e Theresa sono due donne con una forza enorme e hanno più cose in comune di quanto non credano. Mentre Isabel pensa di tornare presto all’orfanotrofio, dal suo amatissimo Jai, Theresa ha altri piani. Invita Isabel al matrimonio di Grace con Jonathan (Alex Esola), un giovane manager che sta facendo carriera nella sua azienda. Isabel tergiversa, dato che continua a sentirsi fuori posto, ma Theresa, abituata a sentirsi rispondere di sì, insiste. Dietro la facciata di gioia, il matrimonio porta a galla una verità a lungo nascosta, riaprendo una vecchia ferita e rivelando un nuovo segreto che stravolge la vita di tutti i personaggi.
L’influenza di Susanne Bier
Quando il produttore Joel B. Michaels ha visto Dopo il Matrimonio, film della regista danese Susanne Bier candidato agli Oscar, è rimasto folgorato dall’intenso dramma umano della storia: “quello che mi ha colpito del film – ricorda – è che affrontava zone grigie dell’esistenza e l’idea che il confine morale tra giusto e sbagliato possa essere labile. In quanto umani, siamo quasi tutti colpevoli di manipolazioni di piccola o grande portata: tuttavia, anche con le migliori intenzioni, piegare la realtà in funzione della storia personale che ci vogliamo costruire causa spesso enormi danni”.
Legami e fragilità umana
Il regista Bart Freundlich, riguardo al film diretto dalla Bier, ha trovato molto efficace lo sviluppo approfondito dei personaggi e il modo estremamente moderno in cui si dipana il dramma: “è una cosa che succede anche nel mondo reale – spiega – una storia che riconosciamo tutti, credo. Volevo esplorare più a fondo gli argomenti da cui sono rimasto più affascinato, ovvero la fragilità umana e la gioia derivante dai legami che costruiamo con gli altri nel corso della vita. In fondo stiamo tutti facendo lo stesso viaggio, ma non abbiamo il controllo totale su dove ci porterà”.
Due donne come protagoniste
Freundlich e Michaels hanno anche definito un aspetto cruciale della storia. Il film della Bier aveva due uomini come protagonisti, ma secondo Michaels il remake avrebbe funzionato molto meglio con due donne nei ruoli principali. Freundlich ci ha riflettuto un attimo e poi si è dichiarato d’accordo con Michaels sul fatto che quel cambiamento avrebbe reso la storia più attuale, per via della persistente scarsità di ruoli femminili forti e sfaccettati e del clima sulle dinamiche di potere e di genere che si respira attualmente in America. Freundlich si è messo al lavoro per adattare la sceneggiatura. “La storia originale era diversa da tutto quello a cui avevo lavorato prima – commenta il regista – aveva molti livelli di lettura e una profusione di personaggi diversi e tridimensionali. Era un’ottima opportunità per raccontare cosa significa per queste donne dover prendere delle decisioni di una portata così grande e doverne poi affrontare le numerose conseguenze”.