Come attore, nei panni di se stesso, ha fatto addirittura una comparsata nei Tifosi di Neri Parenti. Ma è stato soprattutto il calciatore (tra i più grandi al mondo di tutti i tempi) e l’uomo tormentato ad aver ispirato diversi registi. Stiamo parlando di Diego Armando Maradona, “el pibe de oro” che oggi ci ha lasciato, neanche un mese dopo aver compiuto 60 anni. Il cinema, come detto, l’ha raccontato attraverso diversi lungometraggi: da Amando Maradona (2005, di Javier Vazquez) al Maradona di Kusturica (2008, di Emir Kusturica), da Maradona, La Mano De Dios (2007, interpretato da Marco Leonardi per la regia di Marco Risi), a Maradonapoli (2017, di Alessio Maria Federici). Noi oggi però lo vogliamo celebrare con l’ultimo documentario a lui dedicato, il Diego Maradona di Asif Kapadia presentato nel 2019 (Fuori Concorso) al Festival di Cannes dove è stato premiato con il prestigioso L’Œil d’or. Un film molto bello ricco di interviste esclusive e immagini tratte dall’archivio personale di Maradona (con oltre 500 ore di filmati mai visti prima).
Napoli, Diego un Dio e un prigioniero
Il documentario Diego Maradona ci riporta agli inizi degli anni Ottanta. Non avendo mai vinto lo scudetto, la Società Sportiva Calcio Napoli viveva un periodo particolarmente difficile, vantando però una tifoseria senza eguali per passione e dimensioni. Poi, il 5 luglio 1984, Maradona arrivò al Napoli con un ingaggio stellare e per sette anni scatenò l’inferno regalando il paradiso ai tifosi. Il genio assoluto del calcio mondiale e la città più imprevedibile d’Europa si dimostrarono un connubio perfetto: Diego Maradona era stato benedetto sul campo e trattato come un Dio fuori di esso. Il carismatico argentino trascinò infatti la squadra al suo primo scudetto. Era il 1987 e quello fu un evento epocale. Ma c’era un prezzo da pagare perché, finché fece miracoli in campo, a Diego fu concessa ogni cosa, ma quando la magia svanì, divenne prigioniero della sua stessa città. Ancora oggi però Maradona a Napoli è ricordato come una divinità.
Ogni successo un disastro
Diego Maradona è la storia di un ragazzino povero e senza istruzione cresciuto in una baraccopoli: la sua sorprendente eccellenza lo fa diventare una stella assoluta, elargendogli ricchezze incalcolabili, fama mondiale e status degno di una divinità. Tuttavia, gli mancano gli strumenti per gestire una celebrità simile. Ogni trionfo della sua vita sembra avere un esito disastroso – anche se di solito finisce per uscirne vincitore perché, come fa notare Asif Kapadia: “È così sveglio e scaltro. Non importa quante volte fallisce, si rialza sempre e va avanti. Com’è possibile che una persona con le sue origini passi tutto quello che ha passato lui senza risentirne?”.
Un eroe arrabbiato e mai integrato
Anche se Maradona subisce una serie di sconfitte, continua a combattere. “È un vero lottatore – prosegue il regista – e la sua è una storia che morivo dalla voglia di raccontare”. Diego Maradona è un’icona, un eroe latino, un uomo di cui moltissimi suoi compatrioti sono terribilmente orgogliosi. Affronta giganti europei, rovesciando potenze come la Juventus, il Milan e l’Inter con la sua eccellenza sportiva. A Napoli diventa simile a un semidio. “Eppure in qualche modo non riesce mai ad integrarsi del tutto – conclude Kapadia – ha tanta rabbia che si porta dentro e tutti i suoi problemi e le sue difficoltà derivano, credo, dal suo non essere preparato alla celebrità”.
Una versione Home Video ricca di extra
Diego Maradona è disponibile in home video in tre diverse versioni: Dvd Singolo, Dvd Doppio Disco e Combo, contenente un Blu-ray e un Dvd. Tutte le edizioni conterranno un booklet esclusivo di 16 pagine realizzato in collaborazione con La Gazzetta dello Sport e un segnalibro da collezione. L’edizione doppio disco e Blu-ray Combo inoltre ospiteranno oltre 100 minuti di contenuti extra contenenti: il Commento Audio al Film; il Making Of (da 70 minuti); le Scene Eliminate (39 minuti).