Da lunedì 23 novembre 2020, L‘Uno, il film co-diretto da Alessandro Antonaci, Stefano Mandalà, Daniel Lascar e Paolo Carenzo, sarà disponibile su Chili Premium. Il film, distribuito da NewGen Entertainment, avrà una distribuzione dal singolare percorso inverso: dopo la prima fase di fruizione ondemand, infatti, sarà proiettato nelle sale italiane non appena le restrizioni Covid lo permetteranno. Protagonisti della pellicola sono: Elena Cascino, Matteo Sintucci, Stefano Accomo, Anna Canale, Alice Piano e Carlo Alberto Cravino.
Il film
Da quattro mesi nei cieli di tutto il mondo è apparso l’Uno, un oggetto volante non ben identificato, che sovrasta e condiziona dall’alto la vita di tutti. Compresa quella di Marta (Elena Cascino) e Tommaso (Matteo Sintucci), che organizzano una festa di capodanno a cui partecipa Giulio (Stefano Accomo) il miglior amico di lei con la sua ultima conquista, Claire (Anna Canale), una ragazza francese conosciuta la sera prima. Ai quatto si aggiunge anche Cecilia (Alice Piano), sorella della padrona di casa, incinta di tre mesi, accompagnata da un amico. Chiusi in una stanza, senza contatti con l’esterno, i rapporti si incrinano sempre di più, le tensioni si acuiscono, i ricordi riaffiorano e la mezzanotte si avvicina. E cosa ne sarà di loro? Dei loro rapporti? Delle loro famiglie? Delle loro vite? Cosa ne sarà del mondo, minacciato dall’Uno? E se l’Uno non fosse mai arrivato?
I registi raccontano…
“Durante la lavorazione del film L’Uno, che deriva dall’adattamento di un testo teatrale scritto a fine 2018 e andato in scena a partire dal Capodanno di quell’anno, ci siamo trovati inconsapevolmente di fronte ad un copione che si sarebbe rivelato in un certo senso profetico. La vicenda gira intorno alla frenesia nel fronteggiare una situazione fuori dall’ordinario, i media forniscono suggestioni di ogni tipo e ogni Stato adotta individualmente misure per limitare il panico generato dall’arrivo di un oggetto volante non identificato, di cui si sa poco o nulla poiché le tecnologie moderne non sono in grado di fornire risposte adeguate. L’oggetto in questione non può essere considerato una vera e propria minaccia per il genere umano, soprattutto perché, dopo essersi stanziato in cielo, non agisce in alcun modo. Eppure lo spettro di un’Apocalisse imminente è evidente. Una situazione molto simile a quello che sarebbe poi successo con la diffusione del virus comunemente detto Covid-19, nel febbraio di quest’anno“.
“Nello specifico della vicenda de L’Uno, il Governo italiano adotta misure di emergenza straordinarie: un coprifuoco generalizzato programmato nel tardo pomeriggio, il suggerimento di passare il capodanno solo con amici e parenti stretti per evitare situazioni fuori controllo, il divieto assoluto di festeggiare facendo esplodere petardi e fuochi d’artificio. La protagonista femminile francese, invece, fa notare come i transalpini abbiano adottato misure differenti, molto meno restrittive. Durante la post produzione del film ci siamo resi conto (nostro malgrado) di avere tra le mani un immaginario che, da ipotetico e quasi fantascientifico, si stava concretizzando nella realtà di tutti i giorni: la Pandemia del 2020 avrebbe messo in luce le enormi similitudini tra lo scenario cinematografico e la vita reale. Questo inaspettato riscontro nella realtà ci ha spinto a lavorare sul progetto con ancor più decisione“.
“Ma L’Uno non è solo questo. Immaginate una favola moderna dalle sfumature pirandelliane: sei personaggi in cerca della propria identità e stabilità emotiva, una cena di fine anno, un evento critico esterno incontrollabile e tanta solitudine. L’Uno riporta ovviamente alla memoria le tematiche pirandelliane de l’Uno, Nessuno e Centomila e della Maschera. Uno è chi queste persone vorrebbero essere, Nessuno è chi sono in realtà, Centomila è come gli altri li vedono. I protagonisti del film desiderano mostrarsi per ciò che in realtà non sono minimamente. Ogni tanto qualche maschera cede, per poi tornare a celare il vero Io dei personaggi, ed è in quel momento che va colta la loro essenza. È stato realizzando questo che si è pensato ad una trasposizione cinematografica. Perché in quei personaggi tutti noi possiamo rispecchiarci: egoisti, falliti, vinti, impauriti, soli agli occhi di chi li guarda, ma generosi, ambiziosi, vincitori, audaci e in cerca di affetto per chi riesce a guardare sotto le loro maschere. Soprattutto nel momento di un futuro incerto e ignoto, benché illuminato da una luce fulva affascinante e ingannevole, rispetto ad un presente abitudinario e logoro, pieno di monotonia e avvolto dal solito grigiume“.
“Si dice “chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa lascia, ma non sa cosa trova”, ed è proprio questo che vivono – e ci fanno vivere – i sei personaggi. Abbiamo modo di scoprire cosa è e cosa sarebbe stato “se”. Sfumature pirandelliane a parte, cos’è L’uno? L’uno – oggetto non meglio identificato che appare un giorno nei nostri cieli – è la somma di tutti i timori umani, è la redenzione e l’ambizione, è il mettersi alla prova, è tutto e niente, è la solitudine. Perché i sei personaggi, in primis, sono e saranno soli. Eppure non si è mai soli dentro una stanza vuota, né a camminare nel cuore della notte, né seduti in cima a un monte ad ammirare il panorama. Si è soli quando la solitudine dà alla luce l’originale che c’è in ognuno di noi“.