Sabato 5 dicembre alle 21.15 in prima visione su Sky Arte e in streaming su Now Tv arriva Mystify: Michael Hutchence, il documentario sul frontman degli INXS diretto da Richard Lowenstein.
Il film
Un ritratto fortemente intimo e penetrante di Michael Hutchence, frontman di fama internazionale della storica band degli INXS. Abile tessitura realizzata attingendo ad uno straordinario archivio di immagini, film privati dello stesso Michael Hutchence e di suoi amici, amanti e familiari. Il film scava tra le pieghe del carismatico personaggio pubblico soprannominato “Rock God” (Dio del Rock) e ci rivela la vera essenza di un uomo poliedrico, intensamente sensibile e complesso, regalando la bellezza e la sensualità dionisiache del Michael sul palco e fuori dalla scena. La straordinaria voce di Hutchence ci accompagna alla scoperta del privato di un ragazzo che diventa un personaggio a livello internazionale, pur rifuggendo sempre l’idea del successo a causa dei limiti di esprimere appieno la propria integrità. Un’icona che ha modellato la sua vita e la sua musica e ha dato alla luce il desiderio di andare ben oltre i vincoli del pop. Ma un evento violento colpisce Michael e cambia la sua vita per sempre, modificandone la percezione di sé e la capacità di restare connesso con la vita stessa. Divenuto vulnerabile, non è più in grado di affrontare le complesse sfide che il mondo gli impone e non riesce a difendersi dal vero e proprio assalto della stampa scandalistica. Una volta precipitato in un’assoluta “oscurità”, la neonata figlia Tiger, diventa la sua unica luce brillante.
Richard Loweinstein racconta…
“Dal punto di vista tematico, il film parla del legame, delle difficoltà e delle sofferenze della famiglia, non solo quella in cui si nasce, ma anche delle famiglie in senso più ampio che incontriamo durante quel viaggio che è la vita, siano esse una rock band, la famiglia del partner del momento, una troupe cinematografica e così via. Come fratello, figlio e giovane uomo, Michael ha cercato di venire a patti con quanto accaduto in termini di rottura all’interno della sua stessa famiglia cercando di cogliere l’apparente stabilità nelle altre famiglie che incontrava. Ma come è possibile intrattenere relazioni umane che abbiano un fondo di verità mentre ci si addentra nel precario percorso di una carriera artistica, di celebrità e fama in un mondo notoriamente instabile, crudele e sfruttatore come quello della musica pop contemporanea? Col passare degli anni dopo la sua scomparsa, rumours e pettegolezzi dei tabloid che cercavano di raccontare in modo distorto la sua storia sono cresciuti a tal punto che la realtà è rimasta quasi del tutto offuscata. Ci sono stati comunicati stampa a dir poco fantasiosi, documentari di taglio scandalistico, articoli completamente inventati con la pretesa di raccontare “tutta la verità”, tentativi malriusciti di film per il cinema e la TV. Ma nessuno di loro si avvicinava nemmeno lontanamente all’uomo e all’artista che conoscevo da oltre un decennio“.