Con un regalo su due acquistato online, la corsa natalizia al fatturato si è spostata dai negozi fisici alle transazioni online. E mentre i grandi gruppi multinazionali del settore della distribuzione si arricchiscono, lo sfruttamento di alcune popolazioni già precarie si aggrava. A fare il punto è Acquisti Online: i ‘Sacrificati’ del Natale, il documentario di Sinje Stadtlich disponibile gratuitamente e sottotitolato in italiano su Arte in Italiano (arte.tv/it). Da Hannover ad Avignone, Sinje Stadtlich incontra i, lottano per la sopravvivenza contro il commercio al dettaglio online.
Da oltre mezzo secolo Natale si contraddistingue come la celebrazione del consumo eccessivo, alimentato oggi dalla frenetica globalizzazione e dalla recente esplosione del commercio online. Quest’anno, in particolare, un regalo su due sarà acquistato online: sullo sfondo della crisi dovuta al diffondersi del Covid-19, che ha cristallizzato le nuove tendenze di consumo, la corsa natalizia al fatturato si di fatto è spostata dai negozi fisici alle transazioni online e la figura di Babbo Natale è stata ormai soppiantata da quella del lavoratore del comparto logistico. Così le spese natalizie da una parte avvantaggiano i grandi gruppi multinazionali del settore della distribuzione, dall’altra aggravano lo sfruttamento di alcuni lavoratori già precari.
Tra Germania, Francia ed Est Europa, il documentario inchiesta di Sinje Stadtlich traccia un identikit dei “sacrificati” della festa più importante dell’anno: lavoratori ombra, spesso stranieri, maltrattati e per i quali è sempre più difficile cogliere lo spirito natalizio di questo periodo. Racconta così dei giovani moldavi che cercano un futuro migliore in Germania e che vengono invece sfruttati come corrieri per consegnare i pacchi a fronte di salari non adeguati, costretti a trascorrere il periodo di festa lontano dalle loro famiglie; o dei Georgiani che esercitano la pericolosa professione di raccoglitori di pigne, destinate a decorare le case europee. Ma anche di artigiani e piccoli commercianti che, in assenza di mercatini e bancarelle di Natale, quest’anno più che mai lottano per la sopravvivenza del proprio business contro i prezzi al ribasso proposti dalla vendita al dettaglio online.