Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo. Venerdì 8 gennaio 2021 è passato un secolo dalla nascita di Leonardo Sciascia, una delle più grandi figure del Novecento italiano ed europeo.
Leonardo Sciascia, lo Scrittore Alieno
Stasera (ore 21.15) su Sky Arte andrà in onda in onda in prima visione Leonardo Sciascia. Scrittore Alieno, il documentario scritto da Marco Ciriello e diretto da Simona Risi che porta in primo piano il suo essere alieno alle logiche italiche, il suo essere una anomalia. Con la voce narrante di Gioele Dix, il film è diviso in quattro sezioni – Sicilia, Politica, Religione, Giallo – che riassumono il mondo biografico, letterario e politico dello scrittore e ricostruiscono gli elementi del suo illuminismo nato accanto alle zolfatare siciliane ma che ha valore universale.
Con la sua visione, Sciascia ha infatti attraversato, nella ricerca ostinata del più alto senso civico, un lungo e travagliato capitolo della storia italiana, tra il caso Moro, la scomparsa di Ettore Majorana, la mafia e l’antimafia, la Chiesa. Pur parlando di fascismo, della nascita della Repubblica, del compromesso storico e della Santa Inquisizione Spagnola, Sciascia ha vinto e superato il suo stesso tempo, è rimasto estraneo a tutto quello che ha raccontato e ha materializzato, pur vivendo apparentemente isolato nella provincia siciliana, un’altra Sicilia, che illumina – ancora – il resto della nazione. Nel film la voce dello stesso Sciascia – che racconta di sé e del suo rapporto con la scrittura – si unisce a quella di Fulvio Abbate, Roberto Alajmo, Roberto Andò, Giuseppe Ayala, Emma Bonino, Felice Cavallaro, Matteo Collura, Franco Cordelli, Giuseppe Leone, Gaetano Savatteri, Antonio Sellerio, Vittorio Sgarbi, Emanuele Macaluso, Leoluca Orlando e Marcelle Padovani – e si intreccia con quella dei suoi familiari, restituendo il ritratto di un uomo comune e straordinario insieme.
Leonardo Sciascia e il Cinema
Leonardo Sciascia è stato uno scrittore lucido e incisivo ed il cinema ha tratto molta ispirazione dalle sue opere. I registi che si sono cimentati con le sue storie sono stati incapaci di tradire il suo spirito e la sua vocazione intellettuale. Anzi, spesso, è stata la forza espressiva delle sue pagine a influire non poco sulle loro poetiche. L’aspetto cinematografico dell’opera sciasciana ha reso molti dei suoi libri l’impianto narrativo ideale per la creazione di innumerevoli film per il grande schermo: tra gli altri, Todo Modo di Elio Petri (1976), Cadaveri Eccellenti di Francesco Rosi (1976), Il Giorno Della Civetta di Damiano Damiani (1968), Una Storia Semplice (1991) e Il Consiglio d’Egitto (2002) di Emidio Greco.
Una mostra fotografica per celebrarlo
La Fondazione Leonardo Sciascia sta lanciando diverse manifestazioni organizzate nell’anno in cui si celebra il centenario della nascita del grande scrittore siciliano. L’8 gennaio 2021, dalle ore 19, sui canali facebook e youtube della Fondazione, sarà trasmessa in diretta una tavola rotonda che vedrà coinvolti alcuni degli studiosi che più assiduamente si sono occupati dell’opera di un intellettuale mai schierato con il Potere: Antonio Di Grado, direttore letterario della Fondazione, Matteo Collura, autore della prima biografia dello scrittore, Il maestro di Regalpetra, Valter Vecellio, Luis Luque Toro, Camilla Maria Cederna, Nino De Vita, Lavinia Spalanca, Ettore Catalano, Rosario Castelli e Paolo Squillacioti, che ha curato per la Adelphi la riedizione delle opere complete di Sciascia. In questa occasione, verrà inaugurato dall’assessore regionale alla cultura, Alberto Samonà, un monumento commemorativo, fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Racalmuto e realizzato da Francesco Puma, e verrà presentata la cartella che la Fondazione Sciascia ha realizzato in collaborazione con la Pinacoteca Alberto Martini, con un’acquaforte del grande artista di Oderzo, che fu uno dei precursori del Surrealismo, dal titolo Le tre sirene e un testo di Leonardo Sciascia. Tra le tante iniziative, una prestigiosa mostra fotografica con le foto di scena realizzate da Enrico Appetito sul set del film Il Giorno Della Civetta. L’allestimento, già presentato nel 2018 all’Auditorium, si tramuterà in sorta di esposizione itinerante, con foto e gigantografie distribuite su tutto il territorio di Racalmuto (città natale dello scrittore). La Cineteca Nazionale, d’altra parte, ha già messo in cantiere il restauro del film diretto da Damiano Damiani nel 1968.
Un’altra mostra, virtuale questa volta, realizzata in collaborazione con l’associazione Past/notPast di Parigi, recupererà le opere d’arte citate da Sciascia nei suoi romani e nei suoi saggi, generando un percorso emozionante e trasognato, e svelando anche alcune insospettate passioni dello scrittore: per il Simbolismo, l’Art Nouveau, il Surrealismo. Collateralmente, la Fondazione Sciascia lancerà sui suoi canali online un nuovo appuntamento fisso: 3 minuti con Leonardo Sciascia, rubrica in cui artisti e intellettuali, italiani e non, racconteranno il loro rapporto con l’autore di Racalmuto (la protagonista della prima puntata sarà Nuntawan Chanprasert, traduttrice in thailandese di Una Storia Semplice e Il Giorno Della Civetta). Numerose infine le pubblicazioni dedicate allo scrittore racalmutese appariranno nelle prossime settimane. Tra queste, Il Tenace Concetto (Rogas Edizioni), scritto a sei mani da Fabrizio Catalano, Alfonso Amendola ed Ercole Giap Parini, che prova a rileggere l’attualità alla luce della lezione etica di Sciascia.
Sciascia e il teatro
Nel 2019 vi abbiamo parlato della “mise en Espace teatrale” di Morte Dell’Inquisitore, spettacolo liberamente tratto da un’opera mai rappresentata in teatro di Leonardo Sciascia. La Rappresentazione è stata diretta Fabrizio Catalano (nipote dello scrittore che ha già curato diretto molti spettacoli tratti dalle opere del nonno, tra cui A Ciascuno Il Suo, Il Giorno Della Civetta, Todo Modo e La Scomparsa di Maiorana). Quanto è importante, soprattutto per le nuove generazioni, ricordare l’opera di Sciascia? Lo stesso Catalano ci aveva risposto così: “È importantissimo ricordare che, in un tempo ancora recente ma che a volte appare lontanissimo, esistevano degli esseri umani che teorizzavano “il dovere dell’intellettuale è quello di opporsi al potere”. Chi si oppone al potere, oggi?“.
In conclusione, era stato impossibile non chiedergli un ricordo personale di suo nonno: “ricordo le sere d’estate, a Racalmuto, in una campagna non dissimile da quella dei dintorni di Matera, quando avevo tre o quattro anni, mio nonno mi prendeva per mano e mi diceva: “Andiamo a salutare il nostro amico grillo”. Ecco: facendo un’associazione forse un po’ stupida, mi verrebbe da rispondere che mio nonno mi ha insegnato che ognuno di noi ha il diritto e il dovere di provar a fare il grillo parlante della società in cui vive“.